“E’ ancora presto per illudersi” sospira il presidente Campedelli, incrociato al Bottagisio. Lui soffre sempre, figurarsi adesso che è in “quarantena” forzata, per via dell’interdizione “dai pubblici stadi”. “Però – osserva con un sorrisino – lè mejo vensar che perdar, no?”.
Il fatto che gli sia tornato il buonumore la dice lunga sul “suo” Chievo, che adesso va a “casa Berlusconi” per cercare il colpaccio. Del resto, baby Viviani (bel colpo, averlo preso al Brescia), non ha usato mezzi termini. “Si va a Monza per provare a vincere”. Il che non significa presunzione, ma mentalità giusta. Quella che piace a mister Aglietti.
FACCE NUOVE: Il mister intanto, sta studiando il nuovo arrivo. Attaccante di ruolo, Margiotta è nato a Torino il 15/07/1993. Cresciuto nel Settore Giovanile della Juventus, (squadra con la quale ha vinto il Torneo di Viareggio nel 2012), ha iniziato la carriera da professionista in Lega Pro nella stagione 2012/13 con la maglia della Carrarese. Successivamente in Lega Pro ha giocato con l’Unione Venezia, il Monza, il Real Vicenza e il Santarcangelo, per poi approdare nel luglio 2016 alla Super League (massima serie elvetica) con il Losanna. La sua avventura in Svizzera dopo tre stagioni con il Losanna è proseguita con il Lucerna, fino all’approdo in maglia gialloblù.
Solo nell’ultima stagione, Margiotta in 39 partite ha realizzato con il Lucerna 14 reti fra campionato e coppa, producendo anche 12 assist.
BASSO PROFILO, MA…Aglietti tiene basso profilo, in perfetto stile Chievo, ma sa benissimo che tre indizi fanno una prova. E dopo due vittorie di fila, cerca nel mazzo le carte per il tris. Il suo jolly, per ora, è Garritano, che sembra aver trovato adesso la maturità giusta, per esplodere e rispettare le attese che ne avevano fatto una grande promessa ai tempi dell’Inter.
“Ma è chiaro che continuando a giocare così, anche le punte si sbloccheranno…” ha detto il mister dubito dopo il Brescia. All’appello Djordjevic, Fabbro (comunque molto bravo), lo stesso De Luca, aspettando anche Margiotta. Le carte non mancano, si tratta di trovare quella giusta da calare al momento giusto. “Il campionato è lunghissimo” dice Campedelli. “Ma lè mejo vensar che perdar…”