C’è anche il secondo indizio, non ancora una prova, ma poco ci manca. Il Chievo che passa a Pordenone dopo aver battuto la Salernitana, avverte il campionato: “Ci siamo anche noi”. Per la volata play off, senza pensare ad altro obiettivo, “…anche se c’è rutto in tempo di puntare alla promozione diretta” diceva giorni fa Giaccherini.
LA FRASE: “Giocando così, oltre ai risultati, aumentano anche le tue certezze”. L’ha detto Michele Marcolini, che ha spazzato via le nubi sul suo futuro con 6 punti in 2 partite, 3 gol fatti e zero subiti. Proprio le certezze erano crollate negli ultimi tempi. Averle ritrovate adesso, nel momento clou del campionato, è la cosa più importante.
TANTI BOMBER. Non c’è un bomber? Ma tanti sanno esserlo, com’è stato a Pordenone. Dove Garritano ha firmato il blitz con una prodezza, suo primo gol della stagione. Il Chievo di Marcolini asssomiglia tanto a una cooperativa del gol. Aspettando il ritorno di Djordjevic, in progresso, Marcolini si affida al gioco, alle qualità dei singoli. E a una condizione atletica che sembra decisamente in crescendo.
IL FUTURO. Il calendario dice Livorno, ultima in classifica, ma qui il discorso potrebbe slittare in base alle decisioni della Lega. In ogni caso, 180 minuti son bastati a cancellare le paure. Il Chievo è vivo e probabilmente, deve ancora offrire il meglio. Mentre altri (vedi Pordenone) sono in caduta libera, Meggiorini e compagni hanno trovato la marcia giusta. La serie A torna ad essere a portata di Chievo.