Nel giugno del 1961 l’Inter di Helenio Herrera, alla sua prima stagione in Italia, venne sconfitta 2-0 a Catania in maniera alquanto inaspettata. Al gol di Castellazzi del primo tempo seguì al 70’ quello di Calvanese, attaccante argentino. Fu proprio dopo il gol di Toto che la frase per anni attribuita a Ciotti fu pronunciata (forse) da qualcun altro.
I DUBBI. Per i primi dieci anni di vita la trasmissione Tutto il calcio minuto per minuto non era in programma nelle ultime quattro giornate di campionato perché la comunicazione in diretta dei risultati nei vari campi avrebbe potuto falsare lo svolgimento del torneo. Siamo probabilmente di fronte ad una leggenda metropolitana, che Ciotti in ogni caso non ha mai pubblicamente smentito. Anzi, come ha sottolineato il suo collega Claudio Ferretti, una leggenda metropolitana che Ciotti ha saputo astutamente cavalcare.
CHI LA PRONUNCIO’”. Ma la frase è stata pronunciata da qualcun altro o questo è un caso di fake ante litteram?Secondo Bruno Pizzul, in quegli anni calciatore proprio del Catania, “alcuni vecchi giornalisti locali rivendicano la paternità di quella frase, ma Sandro capì che il modo di dire era efficace e lo riciclò”. Proprietà di linguaggio e sensibilità fuori dal comune, Ciotti è stato il radiocronista italiano più estroso in assoluto. La sua genialità potrebbe essere emersa anche nella gestione, più o meno consapevole, della faccenda.
ALTRE IPOTESI. Secondo altre teorie quel “Clamoroso al Cibali” forse non è mai stato pronunciato né da Ciotti né da altri colleghi. “Recentemente è stato scritto che fu Nuccio Puleo – dice Pelucchi, autore di un libro che tratta dell’argomento– a dire al microfono quella frase. Ma anche questo secondo me non è vero, perché all’epoca il giornalista siciliano lavorava a Milano. Non essendoci audio o testimonianze dirette, io sono portato a credere che non l’abbia pronunciata nessuno. A meno che prima o poi non salti fuori una registrazione inedita”. Dopo tanti anni sarebbe davvero clamoroso come quel gol al Cibali di Toto Calvanese.