“Le dimissioni di Draghi non sono una sorpresa dopo gli scossoni politici della scorsa settimana e adesso la crisi di governo che si è aperta non può che preoccuparci – commenta il presidente di Casartigiani Verona, Luca Luppi -. Non sappiamo quale sarà il destino di tutti quei progetti legati al Pnrr che stavano per essere messi a terra, che ne sarà della progettualità fin qui portata avanti dal governo dimissionario e cosa ne sarà di famiglie e imprese che aspettano risposte urgenti alla crisi economica che stiamo attraversando”. Con le difficoltà del post pandemia, la crisi energetica, l’aumento dei costi delle materie prime e l’inflazione che sta accelerando (portando all’aumento dei tassi di interesse), cosa può fare un Paese senza un governo solido, capace di tenere il timone a dritta e centrare gli obiettivi di crescita che si è posto?
“Il governo di unità nazionale che avrebbe dovuto portare a termine provvedimenti e riforme non più rimandabili, guardando all’interesse di tutti i cittadini, non esiste più – aggiunge il presidente di Casartigiani Verona -. La caduta dell’esecutivo rischia di renderci anche più deboli in Europa, dove la competizione si fa sempre più serrata”.
“C’è una guerra ai confini dell’Europa, c’è il Pnrr da rilanciare, bisogna contrastare gli aumenti dei costi dell’energia e delle materie prime e adesso c’è pure la siccità che sta mettendo in ginocchio tanti territori – conclude il presidente Luppi -. La politica deve prendersi le sue responsabilità e lavorare su progetti condivisi e di buon senso che possano accompagnare il Paese fuori dalla crisi”.
Sulla vicenda Draghi interviene anche il direttore generale CNA Veneto Ovest Alessandro Leone, secondo il quale la caduta dell’esecutivo è una sconfitta della politica. “E il timore è che gli effetti di questo si vedranno nelle cifre dell’astensionismo che accompagneranno le prossime elezioni’’, ha concluso.