Oltre il glamour, la semplicità degli spettatori comuni: è questa la commovente normalità della Mostra del Cinema di Venezia, dove tra i flash dei fotografi, il gossip e lo scintillio del tappeto rosso si incrociano le vite degli appassionati della settima arte; persone che si nutrono di celluloide per undici giorni consecutivi e sono felici di condividere esperienze e cogliere le occasioni che un evento come questo sa offrire.
Abbiamo intervistato i protagonisti di questo mondo sotterraneo: i giovani studenti accreditati che col loro contributo tengono viva una manifestazione di rilievo mondiale. E l’atmosfera da evento internazionale si vive appieno, anche se la sensazione di essere accolti tutti dalle braccia della stessa grande comunità è forse ancora più forte.
«Qui si respira un’aria speciale», dice Greta, studentessa di lingue orientali. «Certo, vedi le grandi star del cinema, ma oltre le transenne ci sono studenti come noi, interessati a scoprire la cultura cinematografica».
La frenesia della scoperta è ciò che accomuna tutti gli accreditati, come ci conferma Valentina, studentessa di scienze del linguaggio. «Questi primi giorni sono stati intensi. Con la riduzione dei posti e l’obbligo di prenotazione è difficile assicurarsi un posto in sala. Superato il disappunto, ho capito che la bellezza di questo festival non sta nel correre a prenotare film quotati, destinati a uscire al cinema, ma nel vedere i film degli esordienti. Ieri sera ho visto Deserto Particular, dalla sezione Giornate degli Autori. Ho prenotato senza conoscere la trama. È il più bello che ho visto da quando sono qui».
Sorprese sullo schermo, sorprese fuori dallo schermo: al Lido infatti si può incappare in qualche personalità importante, e magari senza sospettarlo te la ritrovi proprio lì, nel posto a fianco al tuo. È ciò che è successo ad Andrea, studente di economia, che durante la proiezione di The Card Counter si è trovato faccia a faccia con Bong Joon-Ho, presidente di giuria di Venezia 78. «Ero in sala e me lo sono ritrovato dietro. Lo osservavamo tutti con occhi sgranati: il grande Bong davanti a noi. Ho preso l’iniziativa, l’ho toccato sulla spalla e gli ho timidamente passato il mio programma di Venezia 78 e una penna. Mi ha fatto un sorrisone e me l’ha autografato. Certe cose succedono davvero solo qui alla mostra».
Prima del Covid l’attrazione principale erano le celebrità, il red carpet ad accesso libero è invece stato il grande assente delle ultime due edizioni. Nonostante ciò lo spirito della Mostra non si è esaurito, come ci racconta Vera, studentessa torinese che torna al festival dopo la pandemia. «Anche se il red carpet è inaccessibile sono felice di ritrovare la stessa atmosfera. Il festival ti dà l’opportunità di scambiare opinioni con tanti cinefili». Tra gli appassionati Vera ha incontrato Sara, fan di Sorrentino conosciuta su Twitter. Per lei, per la prima volta a Venezia, è stato amore a prima vista. «Adoro l’atmosfera: ovunque si parla di cinema», ci dice elettrizzata. «Sul vaporetto, al bar, in coda, tutti parlano di cinema… è straordinario».
Maria Letizia Cilea
Martina Bazzanella