A oggi, per colpa del blocco delle attività lavorative, Verona ha perso 50 milioni di euro. E la cifra, spaventosa per una città come la nostra, non tiene nemmeno conto delle perdite subite dalle aziende partecipate. Lo ha reso noto il sindaco, Federico Sboarina, nel corso di una videoconferenza con gli altri 6 colleghi veneti, incontro virtuale che ha suggellato un patto di 19 punti in cui i primi cittadini hanno chiesto al governo soprattutto di poter utilizzare i soldi bloccati dal patto di stabilità e di sburocratizzare la macchina dello Stato. Staremo a vedere. Cinquanta milioni andati in fumo in due mesi, e la certezza, purtroppo, è che ne seguiranno molti altri dal momento che hotel, bar, ristoranti, negozi ma anche le stesse fabbriche quando potranno tornare a lavorare non potranno farlo a pieno regime. Al danno si aggiungerà il pressoché certo annullamento (speriamo in un miracolo) della stagione areniana (quella del Teatro Romano è già stata cancellata) e dei concerti vari. I turisti arriveranno col contagocce, e Verona è la terza città turistica d’Italia. Insomma: senza girarci attorno, il quadro è devastante. E così dobbiamo accontentarci dei primi passi che ci porteranno a convivere col virus. Uno di questi, l’imminente riapertura di 4 mercati cittadini, darà un minimo di linfa a un’economia locale fatta a pezzi dal 21 febbraio in poi, 8 settimane da incubo. L’assessore al Commercio Nicolò Zavarise ha comunicato che il primo mercato a riaprire i battenti (obbligo di guanti, mascherine, e vietato consumare cibo e bevande in loco) sarà quello di via Poerio, 12 banchi a Ponte Crencano. Giovedì toccherà al mercato di piazza Martiri d’Istria e Dalmazia, 7 banchi. Il 28 aprile ricominceranno le vendite nei 13 banchi di via Turchi, in borgo Venezia. Il 2 maggio la riapertura più grande, nel quartiere Stadio, con 23 banchi alimentari. «Saranno perimetrati con transenne e cordoni» ha detto Zavarise. «Ci sarà un unico varco di accesso separato da quello di uscita. Ci sarà la presenza della sorveglianza e» dicevamo «sarà obbligatorio l’uso di guanti e mascherina. Al banco, al fine di evitare assembramenti, potranno esserci solo i titolari della concessione di posteggio. Questo fino a maggio». Poi altre informazioni: «Nell’area mercatale non ci potranno essere più clienti del numero di banchi». Cosa significa? «Se ci sono 7 banchi, ci potranno essere in contemporanea non più di 7 persone. All’area accederà solo una persona per nucleo familiare e al banco verrà servita una persona alla volta. Probabilmente giovedì 23 all’Arsenale tornerà anche il mercato a “km 0” con 23 banchi». Restando in tema, Sboarina ha reso noto di aver organizzato una videoconferenza con gli 8 presidenti di circoscrizione e l’assessore competente Marco Padovani «per arrivare il prima possibile a riaprire gli orti».