.Il mondo della scuola è in rivolta e non è una parola “tanto per dire”: sono 60 le città che oggi hanno ospitato il maxi sciopero di tutte le principali sigle da sindacati, associazioni genitori, presidi, docenti, studenti e quant’altro. Le linee guida, o quantomeno la bozza del piano Miur, presentate dal Ministro Azzolina sembravano aver avuto come unica conseguenza la bocciatura totale del piano di riaperture delle classi nel prossimo settembre: oggi ci saranno nuovi incontri tra Regioni e Governo per dirimere un piano strutturato da lanciare al più presto ma il clima è tutt’altro che calmo dopo la reazione di tutti i corpi intermedi della scuola in sostanziale bocciatura della Ministra Lucia Azzolina.
Ingressi e uscite a turno, classi spezzate in gruppi con alunni di età diverse e poi ancora lezioni di 40 minuti anziché 60, didattica mista (metà in presenza e metà DAD) per gli studenti delle superiori. Il piano non solo non piace ma non viene visto come minimamente utile per avere una chiara idea di come potrà ripartire il mondo scuola, unico in Ue a non avere ancora idea di come sarà strutturato all’arrivo del mese di luglio.
Il distanziamento sociale impossibile da praticare, la mancanza di fondi e tempi per le ristrutturazioni ma anche le responsabilità demandata ai singoli dirigenti scolastici: il piano della Azzolina non piace a nessuno e oggi con la maxi protesta in tutte le principali città italiane è partito un messaggio simbolico importante contro l’operato del Governo sul tema scuola.
«La leale collaborazione tra Governo e Regioni è stata fondamentale, era l’unica stella polare possibile. Ci si è tenuti per mano e sulla scuola stiamo lavorando così come abbiamo lavorato per i mille Siamo alle battute finali», ha spiegato il Ministro per gli Affari Francesco Boccia intervenendo stamattina ad Agorà su
Rai 3.
La protesta però è rimasta e dalle 18 di questa sera in tutte le principali piazze d’Italia (da Milano a Roma, da Palermo fino a Bolzano) docenti, studenti e sindacati hanno lanciato la loro netta contrarierà alle linee guida per la riapertura delle scuole a settembre: «Doveva essere una manifestazione per la riapertura in sicurezza e invece sarà un fiume in piena contro le linee guida. Non si rendono conto del danno enorme che stanno facendo ai ragazzi e di quello che hanno già fatto a molti papà e mamme, improvvisatisi insegnanti e tecnici informatici e, alle volte, persino costretti a lasciare il lavoro», attacca Costanza Margiotta, portavoce del comitato di genitori “Priorità alla Scuola”.
“Linee guida sostanzialment irricevibili”
”Questa mattina intervenendo all’Ansa il Presidente della Conferenza Stato-Regioni Stefano Bonaccini ha ammesso che quelle linee guida presentate ieri dal Miur «sono sostanzialmente irricevibili», perciò si lavora per una nuova proposta nei prossimi giorni. Chi era stato ancora più duro con il Governo e la Ministra Azzolina erano stati ieri i presidi guidati dal Presidente Antonello Gianelli: «Il Piano scuola non contiene indicazioni operative né definisce livelli minimi di servizio ma si limita ad elencare le possibilità offerte dalla legge sull’autonomia, senza assegnare ulteriori risorse e senza attribuire ai dirigenti la dovuta libertà gestionale».
Critiche anche da altre forze politiche, che non condividono il piano. Insomma una bufera che provocherà sicuramente altre polemiche e altre revisioni del piano, complicando la programmazione per settembre.