Il mondo dell’edilizia in questi ultimi mesi è in notevole fermento e le novità che riguardano anche il superbonus stanno mettendo a dura prova la tenuta economica di molte piccole e medie imprese operanti nel settore.
Come sappiamo i fruitori delle agevolazioni possono richiede lo sconto in fattura oppure la cessione del credito alle banche, istituti intermediari oppure ad altri soggetti come l’impresa che effettua i lavori. Ma le domande che riguardano la cessione del credito risultano bloccate, una situazione di stallo che non sembra destinata a risolversi tanto presto.
“E così ci troviamo con i tempi delle pratiche raddoppiati, costi di cessione del credito che possono arrivare al 15-20% dell’importo e banche, non solo quelle piccole, ma anche le grandi, che ormai non accettano più la cessione o frappongono mille ostacoli – sottolinea Luca Luppi presidente di Casartigiani Verona -. E così la proroga appena decisa con il “decreto aiuti” del termine per l’esecuzione del 30% dei lavori (come condizione per ottenere il Superbonus del 110%) rischia di essere inutile. La situazione non può risolversi se non si sblocca prima la cessione dei crediti”.
A questo proposito infatti in Veneto ci sono tante piccole e medie imprese edili che stanno soffrendo per carenza di liquidità e che rischiano il tracollo economico pur avendo soldi a sufficienza nei cassetti fiscali (ottenuti appunto grazie al meccanismo dello sconto in fattura) e non hanno risorse per far fronte agli impegni, come il pagamento delle spettanze ai propri dipendenti o collaboratori.
Il presidente di Casartigiani Verona spiega che, “dopo le difficoltà vissute con la pandemia il settore dell’edilizia è ripartito grazie anche agli incentivi fiscali, ma ora dobbiamo affrontare le problematiche legate alla riscossione dei crediti che stanno creando grosse difficoltà alle imprese in crisi di liquidità e alle modifiche repentine che rischiano di bloccare il settore”.
Che il governo Draghi abbia avuto sempre grossi dubbi sul Superbonus non è una novità, tanto che negli ultimi tempi è stato oggetto di progressive strette. Il Superbonus era finito nel mirino del Governo già in autunno, quando venne varato il dl anti-frodi che aggiungeva due passaggi burocratici piuttosto lunghi e complessi all’iter per accedere ai bonus edilizi: il visto di conformità e l’asseverazione della congruità dei prezzi.
“Adesso gli istituti di credito sono in attesa di soluzioni governative e vanno trovate al più presto misure correttive per salvaguardare le imprese che hanno investito e attendono un ritorno – conclude Luppi -. Bisogna tutelare il lavoro di tanti professionisti, aziende e installatori che altrimenti si troveranno in enorme difficoltà”.