Era dall’estate 2021 che Roby Ceruti non saliva su un palcoscenico. Dopo il lungo stop forzato, torna in scena stasera dalle 21 alla Vecchia Rama a San Peretto di Negrar, ospite della Pepe Nero Blues Band, per l’organizzazione di Daniela “Dada” Benedini, presidente di Musica Viva. L’ultima uscita del chitarrista cantante e autore era stata al Teatro Romano con la Roby Ceruti Band nell’agosto dell’anno scorso. Roby è un giornalista, chitarrista, compositore e autore veronese. Musicista dagli anni Sessanta, è stato l’ideatore e fondatore della manifestazione “Verona Beat”, dedicata alla musica di quell’epoca. Il suo percorso musicale lo vide protagonista con varie band veronesi, di cui facevano parte anche Jerry Calà e Umberto Smaila. Dal 1970 suonò con Renato e i Kings e dal ‘71 con I Monelli. Poi, con Shel Shapiro (the Rokes), Maurizio Vandelli (Equipe 84), Tony Sekki & the Caterpillars, Beat Generation, Charlie White Combo, la cantante Denise Den Den, il chitarrista di Zucchero, Mario Schiliró, e tanti altri. Nel 2013 chiamò Bobby Posner e Mike Shepstone dei Rokes dall’Inghilterra e formò The Rokes MB (Mike and Bobby) con cui riportò sui palcoscenici italiani l’indimenticata musica del quartetto inglese. All’inizio degli anni ‘90 diventò direttore artistico di diverse produzioni discografiche, tra cui “La prima volta” e “Go skaGo” dei Niú Tennici, “Dio è altrove”e “Esplosioni nucleari a Los Alamos” di Marco Ongaro, dove è anche chitarrista, coautore e arrangiatore, “Il manuale del piccolo esploratore” di Bruno Lauzi dove è anche chitarrista, “Acid Blues” con Bruno Marini, Frank Moreno e Barry Robinson, ospite Tolo Marton, in cui è autore di parte dei brani, direttore artistico e chitarrista e “The Beatles in Blues” diRudy Rotta come direttore artistico e consulente musicale.
Ha prodotto artisticamente il cd “I love Verona”, in cui compare ancheBobby Solo con il pezzo omonimo (musica di Bobby e testo di Ceruti), una delicata folk ballad dedicata alla città di Romeo e Giulietta, oltre a classici degli anni ’60 e ad inediti in veronese di Ceruti e Paolo Tosi, cantati dal leader delle Ombre Roberto Genovesi, ha realizzato anche “Quando Verona era la Liverpool italiana” e “La Rivoluzione del Beat a Verona” con i più importanti gruppi beat veronesi, distribuito in edicola con il quotidiano L’Arena. La Pepe Nero Blues Band, formazione mantovana, torna nel Veronese grazie all’organizzazione artistica di Musica Viva con la sua presidente, Daniela «Dada» Benedini. I mantovani Marco Pasetto (voce e chitarra) e Giorgio «Cigno» Signoretti (chitarra) ed i veronesi Sebastiano Tognella (armonica e washboard), Almiro Comucci (basso) e Paolo Antoniazzi (batteria) hanno dato vita alla formidabile band, nata originariamente nel 1985.
Pasetto è di che la sua grande passione per il canto ed il blues ha fatto di lui un genuino bluesman rurale, come gli originali che diedero vita a questo genere musicale. Il «Cigno» Signoretti ha nelle dita una innata sapienza, che trasmette alle sei corde in simbiosi perfetta con i suoi stati d’animo. Comucci é un precursore italiano del blues con i Railroad e l’omonimo vinile del 1976 (Harmony), ma la sua carriera è lunga e piena di soddisfazioni. Oggi è anche il bassista dei Condors, come Paolo Antoniazzi, che è lo storico batterista dello stesso gruppo fin dai primissimi anni Sessanta. Tognella é uno specialista dello strumento principe della «musica del diavolo» e proviene dal Tea Spoon Quartet, con cui ha realizzato il cd «Lucky Rag».