Per la situazione del Cerris-Marzana scende in campo la Cisl Fp per ricordare i due anni di battaglie testimoniati anche da 22 lettere inviate all’Ulss 9 Scaligera. In una nota si ricorda che nell’ultima di queste lettere era stato fatto un puntuale aggiornamento delle numerose e circostanziate segnalazioni “che raccontano delle difficilissime condizioni di lavoro del personale di cooperativa impiegato oggi presso la struttura di assistenza CERRIS e Marzana, ormai decimato in termini numerici’’. Personale che è ormai giunto al limite della capacità di risposta assistenziale e di resistenza operativa, sostengono in una nota il segretario Giovanni Zanini e la responsabile del Terzo Settore Monica Lebenita.
“Un’emergenza prevalentemente infermieristica-scrivono- quella che, già a suo tempo, ci aveva visto in prima linea nella tutela di ospiti e lavoratori, con una pressanti segnalazioni alla quale non abbiamo ricevuto riscontro. Un silenzio più che desolante: preoccupante. Un silenzio ed una mancanza di reattività che ha prodotto un inevitabile degrado che stante le segnalazioni a noi pervenute in modo costante e continuo ora coinvolge anche gli Operatori Socio Sanitari. Nonostante le nostre 22 lettere inviate a partire dal giugno 2020 all’amministrazione ULSS 9 e ai vertici delle Cooperative, oltre alla dichiarazione dello stato di agitazione nel mese di luglio 2022 con conseguente apparizione davanti al Prefetto di Verona al fine di trovare una reale soluzione, ad oggi nulla è cambiato, anzi la situazione peggiora di giorno in giorno. Alla mancanza di personale Infermieristico , soprattutto al CERRIS, dove gli infermieri di Cooperativa sono rimasti in n° 3 unità,si è aggiunta la carenza di farmaci, materiale sanitario di base per espletare le più semplici medicazioni’’.
Il sindacato segnala inoltre che alcuni infermieri vincitori di concorso, anzichè essere impegnati nella precedente sede di lavoro (Cerris e Marzana) sono stati assegnati ad altre strutture. Tra le criticità si segnalano poi: il carico di lavoro sproporzionato ai fini dell’assistenza; ●la puntuale ed immediata decurtazione, da parte della ULSS 9 Scaligera, delle ore assegnate alla stessa utenza in assenza dell’ospite a vario titolo, che mette in difficoltà i lavoratori che si vedono decurtati o annullati i turni da un giorno all’altro. ● la complessità dei pazienti che sono assistiti all’interno della struttura; ● la turnistica attuale con i “soliti” doppi turni fino al limite di 14 ore continue; ● la sistematica variazione del prospetto orario turni che non consente un adeguato recupero e la conciliazione lavoro famiglia; ● il turnover velocissimo che non permette un corretto affiancamento dei colleghi neo assunti; ● la difficoltà di arruolare altro personale per sostituire le carenze di organico e le dimissioni volontarie del personale per raggiunti limiti di sopportabilità del lavoro.
Francesca Brunelli