Al via la seconda e ultima parte della bonifica all’ex macello, a Cerea, che consentirà di restituire alla frazione di San Vito una nuova area in cui il Comune potrà in futuro attuare una nuova progettualità. Nei giorni scorsi l’amministrazione comunale ha ricevuto dalla Regione Veneto l’ufficialità del contributo di 470mila da parte dell’assessorato alla Tutela del suolo, necessari a finanziare il risanamento della falda acquifera.
“Siamo molto soddisfatti del risultato raggiunto. Questo stanziamento ci consentirà di migliorare una zona a ridosso di esercizi commerciali e servizi pubblici, come scuola e palestra, che potrà essere finalmente sfruttata dai cittadini – spiega il sindaco Marco Franzoni -. In un primo momento l’area era destinata alla realizzazione di appartamenti ad opera di Ater, ma a seguito di ulteriori e approfonditi accertamenti eseguiti dopo la prima parte della bonifica, risalente al 2012, è emerso che la falda fosse stata contaminata a livello più superficiale dalla presenza di idrocarburi. Il terreno è argilloso e quindi ha impedito che le sostanze potessero arrivare più in profondità”. Questa circostanza, prosegue il primo cittadino, “ha spinto il Comune a rivedere la progettualità. Prevediamo infatti di realizzare un nuovo parcheggio a servizio della frazione, in una zona che necessita di ulteriori posti auto”.
L’assessore all’Ambiente Lara Fadini ripercorre le tappe che hanno portato all’attuazione della seconda parte della bonifica.
“Da quando ci siamo insediati come amministrazione comunale abbiamo da subito collaborato con gli enti preposti, tra cui Provincia, Arpav e Regione, che ha finanziato l’intervento. Oltre allo stanziamento regionale abbiamo beneficiato di ulteriori 90mila euro ottenuti a seguito del patteggiamento da parte degli allora proprietari dell’area privata in cui erano presenti le cisterne, adiacente a quella di proprietà del Comune”. Fadini ricorda che nel corso della prima parte della bonifica “si era provveduto allo smontaggio e allo smaltimento della tettoia in eternit e alla demolizione delle strutture in elevazione. In quella fase era emerso che le cisterne perdevano idrocarburi. La seconda parte dell’intervento ci consentirà di sanare definitivamente l’ex macello, mettendo in sicurezza un’area che fino ad oggi era considerata un problema e che invece si trasformerà presto in una risorsa per la frazione di San Vito e per la città di Cerea”.