È entrato nel vivo il percorso biomedico delle classi quarte dell’Istituto Statale d’Istruzione Leonardo da Vinci. Sono iniziate nelle scorse settimane le lezioni nell’ambito del progetto promosso dalla dirigenza scolastica e finanziato dalla Fondazione Comunità del Territorio di Cerea, in collaborazione con l’assessorato all’istruzione e sanità del Comune di Cerea e con i medici dell’AFT.
“Con questa nuova iniziativa si arricchisce l’offerta formativa dell’istituto Da Vinci, che è già molto ampia e di primo livello. L’ambito sanitario è sotto pressione per mancanza di personale e per questo l’iniziativa è molto lungimirante. Mi auguro che in futuro contribuirà a portare dei frutti anche nel nostro territorio”, afferma il sindaco Marco Franzoni. Quello appena introdotto è un corso orientato alla formazione di figure professionali in ambito medico, rivolto a tutti gli studenti di quarta superiore. Secondo la dirigente scolastica Carmela De Simone “sarà l’occasione per le ragazze e i ragazzi dell’istituto di capire se questo percorso è effettivamente affine ai loro interessi e capacità, nell’ottica della determinante scelta del percorso universitario. Durante il corso vengono fornite nozioni in ambito biomedico grazie al coinvolgimento dell’AFT di Cerea e di un insegnante di scienze dell’Istituto. Gli studenti vengono introdotti alla professione medica, approfondendo ambiti come anatomia, fisiologia, patologia, biologia molecolare, microbiologia, istologia, neuroscienze”.
L’assessore all’Istruzione e alla Sanità Lara Fadini spiega: “Per l’amministrazione comunale è una soddisfazione che sia partito questo progetto, che coinvolge più realtà che collaborano tra di loro per rispondere alle esigenze del territorio e per contribuire alla formazione dei giovani studenti. Gli alunni di terza media e le loro famiglie possono tenere in considerazione questa nuova opportunità nella scelta dell’indirizzo scolastico”. Fadini sottolinea: “Oggi l’ambito sanitario è carente di personale, non solo a Cerea, ma a livello generale. Puntiamo quindi a promuovere fin dalla giovane età questo percorso di studi, che in futuro può sicuramente regalare soddisfazioni a livello professionale, ma soprattutto contribuisce all’arricchimento della propria comunità e non solo, coprendo un bisogno che è sempre più evidente a livello sanitario”.