Per le nuove regole rispetto al Covid-19 decise a livello nazionale entrate oggi in vigore il Presidente della Regione, Luca Zaia, ha inviato una lettera ai veneti.
“Care concittadine, cari concittadini,
oggi lunedì 26 è una giornata importante per il Veneto. Importante perché comincia un percorso – lo speriamo tutti – di graduale ritorno alla normalità. Importante perché, pur essendo il virus ancora fra noi (lo testimoniano 214 ricoverati in terapia intensiva con 1.345 ricoverati positivi nelle aree non critiche dei nostri ospedali), si avvia una fase di convivenza più stretta con il l’epidemia, a confronto con le restrizioni più forti che fino ad oggi hanno contrassegnato la nostra quotidianità.
Siamo su uno spartiacque: da domani si passa da un periodo di responsabilità collettiva con regole imposte dall’alto, a una responsabilità soggettiva, dove ciascuno di noi è chiamato a fare la propria parte con un forte appello alla propria coscienza.
Esistono studi scientifici che testimoniano con chiarezza che indossare la mascherina, evitare assembramenti, igienizzare le mani, sono misure che valgono quanto un lockdown, come quelli che nei mesi scorsi abbiamo vissuto.
Siamo chiamati dunque a una coabitazione intelligente e ragionata col virus, finalizzata a uscire definitivamente da questo incubo che ha investito non soltanto la nostra sfera personale.
A essere colpita non è stata soltanto la salute, ma hanno sofferto e soffrono anche le nostre economie, travolte da un ciclone che ha significato e significa decine di migliaia di posti di lavoro perduti, imprese che rischiano di non riaprire i battenti, operatori disperati con fatturati a zero e di fronte un futuro incerto: basti pensare agli stranieri che costituiscono il 68 per cento dei 72 milioni di presenze turistiche che ogni anno scelgono il Veneto per le vacanze estive e invernali.
Siamo una comunità psicologicamente colpita nel profondo, nei valori base che sono quelli dell’imprenditoria diffusa, dell’operosità, delle partite Iva capaci e desiderose di intraprendere, di creare e dare lavoro.
A ben guardare, sono soltanto due gli scenari che abbiamo di fronte. Il primo è di accompagnare la società fino alla totale remissione del contagio, grazie al rispetto di poche semplici regole e alle vaccinazioni che porteranno a una graduale immunizzazione di gregge. Il secondo ha i contorni di un ritorno nell’abisso dell’epidemia, nella fase buia della reinfezione”.