A 10 anni dalla scomparsa, vogliamo ricordare il conte Piero Arvedi d’Emilei. Di nobile famiglia, grande mangiatore, cacciatore e produttore di un ottimo vino dei suoi terreni di Castelnuovo del Garda dove abitava in una splendida villa. Non si era mai interessato di calcio. Poi qualcuno negli anni della disperazione del Verona che sprofondava lo convinse a investire nella società ed entrare nell’azionariato. Fu presidente negli anni difficili e più dolorosi e litigiosi dell’Hellas. Ma l’inconsapevole Piero Arvedi si innamorò della squadra e fece tutto quanto era allora possibile perché riprendesse quota e ritornasse la squadra che vinse nel ‘85 lo scudetto. Poi la morte in seguito a un incidente stradale. Ovviamente la nostra grande Verona se l’è subito dimenticato. Destino di tutti quelli che hanno fatto un po’ di bene alla città. Dopo 10 anni dalla sua scomparsa, questo giornale che ancora un briciolo di riconoscenza lo conserva, lo ricorda. Soprattutto ai tifosi, perché se il Verona è in A è anche merito suo.