Lui è felice del percorso che ha fatto e, probabilmente, non lo cambierebbe con nessuno. Anche se è passato alla storia, anche, per quell’etichetta sbagliata, lo “sciagurato Egidio”. Perchè Egidio Calloni, di gol ne avrà anche sbagliati, ma ne ha fatti tanti, di belli e importanti, soprattutto ai tempi del Milan di Gianni Rivera. “Non a tutti è successo di giocare nel Milan e di far gol a San Siro”, dice sempre Calloni.
Grande anche nell’accettare gli incroci, a volte stran, del destino. “Mi son preso le mie rivincite, anche con quellaparte di Milan che forse non mi ha mai del tutto accettato”.
Al Milan segnò tre golcon la maglia del Palermo, ad esempio. E al MIlan che inseguiva lo scudetto della stella, segnò un gol con la maglia del Verona. “Noi eravamo già retrocessi, ma andammo a Milano per giocarcela, com’era giusto che fosse”.
C’è quella foto, Albertosi a terra, Collovati sorpreso, il bomber che segna e fa festa. E uno stadio che improvvisamente divenne di ghiaccio. “Poi il Milan riuscì a rimontare…”, ricorda Calloni. E più tardi arriverà pure lo scudetto della stella, a lungo inseguito dalla Milano rossonera.
Ma il bomber era già via, prima Verona, poi Palermo e tutto il resto, inseguendo sogni mai finiti. Sempre a testa alta, anche in un dopo carriera per niente facile. Il bomber, oggi, è un uomo sereno, che vive la famiglia con l’orgoglio di chi si è fatto largo da solo. Senza scorciatoie, senza favori. La vita è un’area di rigore e lui sapeva come starci e come muoversi. E se gli chiedi “hai rimpianti”, ti dice di no. Non è tempo di rimpianti, questo è il tempo felice della serenità.