C’era un grande prato verde… La doppia intervista dopo il raduno di Pontida Sull’esito sovranista dell’appuntamento salviniano parlano il leghista Paolo Borchia e il forzitalista ex leghista Flavio Tosi, due che il mondo del Carroccio lo conoscono bene. Sullo sfondo il futuro della Lega che potrebbe essere intitolato a Vannacci

Salvini e Zaia a Villafranca ph.Udali Renzo 328/3986252

Di Maurizio Battista

Dallo storico prato verde al prato nero di Orban e Vannacci: così la stampa nazionale ha fotografato la nuova Pontida dopo il raduno leghista nell’ultimo fine settimana. Quel pratone nella bergamasca, tanto caro a Bossi (lui era antifascista) che lo considerava sacro per la Padania e che aveva visto sfilare gli anni ruggenti della politica e del folklore leghista, dalle camicie verdi alle ampolle con l’acqua del Po, ha cambiato pelle. E colore. Le camicie verdi lasceranno il posto alle camicie nere? C’era lo stesso entusiasmo o tra i colonnelli e la base leghista c’era il gelo di chi si sente fuori posto? E’ vero che Vannacci con i suoi 500 mila voti raccolti alle Europee ha salvato la Lega: il suo apporto in termini percentuali è stato calcolato nel 2 per cento: la Lega senza di lui si sarebbe fermata al 7%, una debacle. Con il 9% Salvini ha ritrovato il sorriso. Fatto sta che la Pontida dei giorni scorsi ha segnato una svolta nella storia della Lega, potrebbe essere stato uno spartiacque anche nei rapporti tra gli alleati del centrodestra per la tenuta del governo: la sfida sempre più a destra con Fratelli d’Italia e le tensioni sempre più forti con Forza Italia. Per questo abbiamo voluto, come Cronaca di Verona, ascoltare due punti di vista veronesi ma diversi sul significato di questa Pontida, da due eurodeputati che conoscono bene il mondo leghista: il leghista Paolo Borchia e il forzitalista ed ex leghista Flavio Tosi. Loro a Pontida sono stati spesso protagonisti. E sullo sfondo c’è il futuro della Lega che potrebbe chiamarsi Vannacci, la deriva a destra, lo scontro su cittadinanza, immigrazione, ius scholae, l’autonomia, le tasse su banche e imprese, gli insulti al ministro e segretario di Forza Italia, nonché alleato, Tajani. Che succederà ora? Per cercare risposte abbiamo rivolto a Borchia e Tosi le stesse domande, una sorta di intervista parallela. Ma le risposte sono molto diverse. Eccole.

Niente camicie nere nel dna. Borchia: “La storia e i principi fondamentali della Lega non si toccano”

1) Onorevole Borchia, capodelegazione Lega al Parlamento europeo, lei era a Pontida: dal prato verde di Bossi e delle camicie verdi al prato nero di Orban e Vannacci e alle prossime camicie nere. È questa la nuova Lega? È questo il suo futuro? “Camicie nere? Non sono nel dna della Lega. Prato nero?

Ho visto tanti colori, in particolare l’oro e il porpora delle bandiere di San Marco. Diciamo che si sta provando ad alimentare una narrazione che non trova corrispondenza nella realtà. La nuova Lega ha radici profonde nel suo passato. Ma la realtà sociale ed economica cambia, è giusto arricchire il movimento con messaggi nuovi. Ma la storia e i principi fondamentali della Lega non si toccano”.

2) Cosa pensa degli insulti all’alleato Tajani urlati a Pontida?

“Credo che le scuse del segretario federale siano eloquenti. E sufficienti. Sullo ius scholae abbiamo ragione noi, gli insulti non servono. Anche perché preferisco i ragionamenti e i contenuti alle offese”.

3) La Lega vuole scavalcare a destra la Meloni?

“Non è il ruolo della Lega. Va riconosciuto e spiegato, però, che a livello europeo le battaglie di territorio che ci appassionano le stanno portando avanti i Patrioti, non i Popolari. E i Conservatori ogni tanto paiono un po’ timidi. Sebbene ancorati al centrodestra, non ci spostiamo più a destra, restiamo la Lega”.

4) E cosa c’entra la destra con la storia della Lega?

“Credo vada sdoganato il messaggio che determinate battaglie identitarie, a partire dalla difesa dei confini e da una più equilibrata gestione dell’immigrazione, non sono patrimonio esclusivo della destra. Ragionare di immigrazione è di futuro della società nel 2024 non porta alle stesse conclusioni di analogo ragionamento fatto negli anni Novanta. La politica, come le categorie ad essa legate, devono evolvere più rapidamente e capire come stanno cambiando la società e l’economia”.

5) Sembra che il tema autonomia sia il collante che ancora tiene insieme la Lega. Ma se Corte costituzionale o referendum la dovessero fermare?

“Non è solo un collante, è la ragione di vita del movimento. Poi, ognuno si assume le proprie responsabilità, storiche e politiche. Il referendum sull’autonomia è stato votato anche da elettori di sinistra, cosa raccontiamo loro se salta tutto? L’eventuale referendum presenta tanti punti interrogativi, raccogliere firme online e mantenere gli stessi limiti delle firme cartacee è quantomeno singolare. Sull’ammissibilità sono perplesso, ci penseranno i giudici della Consulta. Ad ogni modo, quando il popolo è con te verso un traguardo ci possono essere rallentamenti ma la strada è tracciata”.

6) Ius scholae e cittadinanza sono priorità?

“Mi pare che il programma di centrodestra preveda qualcosa di diverso. Ad ogni modo, ogni partito può legittimamente ragionare su tutto, ci mancherebbe. Non vorrei però che ci si illudesse che i problemi legati all’integrazione si risolvessero come d’incanto allargando le maglie di quella che, numeri alla mano, è già la legge più generosa in Europa in termini di concessione di nuove cittadinanze. Francia e Germania hanno già invertito la tendenza, non si vede perché l’Italia dovrebbe andare in direzione opposta. Anche perché, ricordo che nel 2022 abbiamo registrato un impressionante aumento del 76% di nuove cittadinanze rispetto all’anno precedente. Serve davvero una legge più estensiva?”

7) Tasse ed extraprofitti? Giorgetti, che è leghista, prepara sorprese?

“Alzi la mano chi si vorrebbe trovare al posto di Giorgetti. D’altronde, ricordo che lo svuotamento delle casse dello stato, eredità di uno scriteriato superbonus, non è avvenuto ad opera della Lega. Comunque, nessuna sorpresa, ha spiegato con tranquillità e chiarezza che i sacrifici saranno richiesti a chi li può fare. Il ceto medio sarà tutelato, per quanto possibile”.

8) Al congresso della Lega Vannacci farà una sua mozione?

Vorrebbe dire fare una corrente e poi magari fare il successore di Salvini se il processo Open Arms dovesse andare male per il segretario. “Fantascienza. Anche se a me piacciono i congressi veri, animati, dove si discute e si fa sintesi per tirar fuori la linea migliore per il partito. Se il generale volesse presentare una mozione sarò il primo a leggerla con interesse. Ma in questo momento la Lega ha bisogno di tutti, la realtà contemporanea è complessa ed eterogenea, è giusto che ad interpretarla siano anche dei profili diversi tra di loro”. MB

Salvini ha cambiato la Lega. Tosi: “L’ha portata su posizioni estremiste con evidenti contraddizioni”

1) Onorevole Tosi, eurodeputato e coordinatore regionale di Forza Italia, ex leghista: dal prato verde di Bossi e delle camicie verdi al prato nero di Orban e Vannacci e alle prossime camicie nere. È questa la nuova Lega? È questo il suo futuro?

“Che la Lega sia cambiata e che Salvini abbia trasformato il partito in termini di idee e progetti è evidente. E lo ha portato su posizioni più estremiste con evidenti contraddizioni: è un partito autonomista ma al suo interno ci sono persone come Vannacci e in Europa ci sono alleati che autonomisti non sono ma sono invece nazionalisti e centristi”

2) Cosa pensi degli insulti all’alleato Tajani?

“E’ un incidente ma è frutto appunto dalla deriva che ha preso il partito.Se lo porti su posizioni più estreme, poi all’interno una parte di estremisti te li ritrovi. Poi Salvini ha dovuto chiedere scusa per loro. Il danno di immagine è evidente. Strascichi? No, direi di no. Il problema sarà il clima interno alla Lega che li dovrà portare a una riflessione. Io ho vissuto il raduno di Pontida per decine d’anni ma mai c’era stato un insulto a un alleato di governo”.

3) La Lega vuole scavalcare a destra la Meloni ?

“Lo ha già fatto. Non so se dal punto di vista elettorale quanto possa pagare tutto questo. Vannacci ha portato il 2 per cento rispetto al 9 della Lega. Quello è l’apporto. Non so se così facendo nel tempo saranno più i voti che arrivano o quelli che si perdono”.

4) E cosa c’entra la destra con la storia della Lega?

“Con la storia della Lega non c’entra nulla. Primo, perché la Lega non è mai stata nè di destra nè di sinistra: non si è mai schierata in questo dualismo politico. Secondo, perché i padri fondatori della Lega provenivano dalla sinistra, come Bossi e Maroni. Bossi era ed è un convinto antifascista. Fortissimamente antifascista”.

5) Sembra che il tema autonomia sia il collante che ancora tiene insieme la Lega. Ma se Corte costituzionale o referendum la dovessero fermare?

“Sicuramente è il collante che tiene insieme la Lega. Vannacci ha un suo consenso ma è laterale alla Lega; quello che tiene tutti assieme e dà la spinta è l’autonomia. Ma si dovranno capire i tempi di attuazione, che richiederanno qualche anno (non qualche mese) sempre che arrivi il via libera dalla Corte costituzionale e dal referendum”.

6) Ius scholae e cittadinanza sono priorità?

“Sì, per due motivi. Uno di civiltà. Un paese civile e democratico trova criteri e soluzioni civili per dare una risposta a queste esigenze. E’ un fatto di giustizia sociale e morale ma, e questo è il secondo punto, è una risposta anche molto concreta alle richieste delle categorie economiche che infatti hanno sposato subito la proposta di Antonio Tajani. Non a caso è stato l’unico ospite politico a Confindustria Vicenza e sarà l’unico ospite politico all’assemblea delle Confindustrie del Nordest sabato 23 novembre a Padova. Di fronte all’inverno demografico italiano o pensi a lungo termine con politiche familiari decennali, o provvedi a breve termine per trovare lavoratori. E devi farli venire in Italia creando una maggiore attrattività per facilitare l’integrazione. Lo Ius scholae è una strada che premia impegno e qualità. Istruzione e integrazione vanno di pari passo”.

7) Tasse ed extraprofitti? Il ministro Giorgetti, che è leghista, prepara sorprese?

“Sorprese non potranno essercene perché la manovra viene assolutamente condivisa dai partiti di maggioranza. Ci sono piuttosto altre soluzioni cui pensare: i colossi del web pagano pochissime tasse nel nostro Paese e dovrebbero contribuire molto di più, pensiamo all’e-commerce, alle piattaforme digitali e così via. Prima di andare a colpire le banche che sono nostre, del nostro territorio, andiamo a colpire le big-tech, i grandi nomi multinazionali padroni della rete di proprietà straniera che pagano poco o zero in Italia”.

8) Al congresso della Lega Vannacci farà una sua mozione? Vorrebbe dire fare una corrente e poi magari fare il successore di Salvini se il processo Open Arms dovesse andare male per il segretario

“Nel breve termine credo di no, Salvini lo vedo ancora saldo al comando. Vannacci che è persona tutt’altro che stupida sta cercando di costruirsi una sua rete nella Lega. Si farà una sua squadra, una sua corrente in Lega. Se poi Salvini non viene condannato tutto finisce in una bolla di sapone; se venisse condannato, diventerà martire della giustizia e si rafforzerà ancora di più”.

MB