L’idea progettuale, alla base del recupero degli immobili di via Garibaldi 1, prevede la realizzazione di un hotel, ma anche appartamenti, negozi e la possibilità di riaprire ai cittadini un’ampia porzione di città che oggi, invece, è completamente chiusa all’accesso e alla fruizione. L’assessore alla Pianificazione urbanistica Ilaria Segala, l’architetto Mario Botta, i rappresentanti di Patrizia Real Estate Investment Management, società incaricata allo sviluppo del progetto, Dario Strano e Pierluigi Scialanga e il project manager di Sci Value, questa mattina, hanno fatto un sopralluogo negli immobili di proprietà di Fondazione Cariverona di via Garibaldi 1. Nei mesi scorsi, l’architetto Botta ha presentato all’Amministrazione, uno studio di fattibilità che ha l’obiettivo di recuperare questo quadrilatero di edifici, delimitato dalle vie Garibaldi, Emilei, San Mamaso e Sant’Egidio. E’ bastato l’annuncio di questo ennesimo sopralluogo per scatenare la bagarre politica. A dar fuoco alle polveri ci ha pensato per primo Michele Bertucco consigliere comunale di Verona e Sinistra. “Ebbene sì”, ha detto Bertucco, “all’assessore all’Urbanistica e all’Ambiente suonerà strano e alieno, ma la grande maggioranza dei 900 colleghi Unicredit che lavoravano nell’omonimo isolato in centro storico arrivavano in ufficio a piedi, in bici, o con i mezzi pubblici. Quindi non è vero ciò che si vuol suggerire, ovvero che la riqualificazione alberghiera e commerciale dell’isolato andrà a sostituire il traffico automobilistico che già c’era. Al contrario, ne porterà di nuovo che, vista la cronica carenza di parcheggi, sarà semplicemente insostenibile”. Bertucco parla poi di manovra edilizia che nulla ha a che fare con la riqualificazione del centro storico. “Prova ne sia” dice “che la gestione del fondo immobiliare Verona Property, che racchiude la proprietà di questi palazzi compresi nel Piano Folin e di tutti gli altri beni immobiliari della Fondazione Cariverona che non hanno finalità statutarie (“La Fondazione persegue esclusivamente scopi di utilità sociale e di sviluppo economico”, Articolo 2 dello Statuto), ha nel frattempo cambiato indirizzo, passando dalla società Torre Sgr con sede a Roma, a Patrizia Immobiliare Real Estate, società tedesca con sede in Lussemburgo. Lontano da occhi indiscreti. Un brutto colpo per i paladini dell’italianità, che tuttavia non sentiamo lamentarsi…”. Anche per il PD, dicono Federico Benini, Elisa La Paglia, Stefano Vallani, Andrea Trombini, Renzo Bellotti e Franco Cacciatori, “è pazzesco paragonare il traffico che producevano i dipendenti Unicredit impiegati in via Garibaldi con quello che produrranno i nuovi hotel, i ristoranti, i centri benessere e i centri congressi previsti dal Piano Folin. Nella foga di minimizzare gli effetti del Piano, l’assessore Segala ha evidentemente perso il senso della misura”. Il Pd ha chiesto pertanto che al più presto sia convocata la commissione consigliare competente per cominciare a valutare l’impatto delle tante nuove strutture ricettive e commerciali previste, che si collocherebbero a due passi da Piazza Erbe.