Centro chiuso, negozianti preoccupati L’ex assessore Corsi (Lega) chiede più impegno per trasporto pubblico e parcheggi

Nel giorno in cui via Pallone viene chiusa al traffico per la installazione dei mercatini di Natale, ritornano le polemiche sul centro blindato e di accesso sempre più difficile perché oltre ai cantieri per i lavori che creano disagi a Veronetta, oltre a Ponte nuovo ancora semichiuso (o semiaperto) una strada importante per l’accesso a piazza bra sia per le auto per per il trasporto pubblico viene chiusa fino al 30 dicembre. E la Ztl è chiusa 24 ore su 24. E’ vero come scritto ieri che finora non ci sono state impennate nelle multe, ma gli automobilisti veronesi devono fare un percorso a ostacoli per muoversi da un quartiere all’altro e soprattutto chi vuole o deve andare in centro storico deve riorganizzare gli spostamenti. Soprattutto quello che sta emergendo è che a fronte di molti provvedimenti di limitazione della circolazione non sono ancora stati previsti dall’Amministrazione comunale iniziative di affiancamento per offrire alternative di spostamento: l’unica indicazione è usare i parcheggi. Per questo l’ex assessore al traffico Enrico Corsi, oggi consigliere regionale della lega, prende carta e penna e interviene chiedendo al Comune del sindaco Tommasi più impegno: “Per rilanciare gli esercizi locali nei centri storici, un trasporto pubblico potenziato ed esenzioni per i parcheggi”, spiega. il rischio, secondo Corsi, è che i negozianti del centro storico vengano dimenticati per la difficoltà di accedere alla Ztl e che tanti veronesi o visitatori che arrivano da altre città si fermino nei centri commerciali periferici. Per questo ritorna l’idea dei minibus o Pollicini per il centro storico. “Vogliamo sostenere il commercio locale. Occorre perciò potenziare il trasporto pubblico locale (tpl), -afferma Corsi- garantendo più corse a chi parcheggia nelle zone cittadine più periferiche o della cintura urbana. Inoltre, vanno introdotte forme di esenzione della tariffa oraria dei parcheggi per chi effettua acquisti di una certa entità. Misure, tutte queste, a beneficio anche dell’utenza”. Questi principi sono stati trasformati da Corsi in una mozione in Consiglio regionale relativa a tutte le Ztl presenti nelle città venete. “Più nel dettaglio, la proposta riguarda i Comuni veneti con più di 80mila abitanti come Verona -continua Corsi-. Soltanto nel centro storico della città scaligera, si contano almeno un migliaio di esercizi: con l’estensione graduale delle zone a traffico limitato, si rischia di danneggiare molte attività. Tuttavia, la riorganizzazione e un potenziamento del tpl possono invertire la tendenza, soprattutto nei pressi dei punti adibiti a fermata dei mezzi, nonché nelle aree di parcheggio della cintura. Come pure possono portare benefici nuove forme di esenzione: per esempio, per la tariffa oraria di chi si reca nei centri storici, e acquisti o consumi per almeno 30 euro nella prima ora. Per questo, bisogna portare avanti convenzioni con i gestori delle aree di parcheggio e con le associazioni di categoria. Si tratta di una fondamentale collaborazione tra istituzioni, aziende di trasporto e commercianti, in grado di ‘creare’ un centro commerciale naturale”. Ma la situazione attuale è costantemente monitorata anche da un altro ex assessore al Traffico, socialista, Felice Bartoli che ricorda di essere stato il “padre della chiusura al traffico di corso Porta Borsari e di via Roma, dell’istituzione dei parcheggi a fasce orarie, dei minibus, novità che introdussi quando, dal 85 al 90, ero assessore comunale al Traffico, alla Polizia municipale e all’Amt”. E di minibus si parla ancora oggi, dopo 40 anni. MB