E’ tutto un rincorrersi di commenti nei corridoi di Palazzo Barbieri dopo che si è sparsa la notizia (pubblicata dal Corriere della Sera) secondo la quale il deputato e coordinatore di Forza Italia Ciro Maschio ha ricevuto dai vigili urbani di Verona un centinaio di multe da pagare, nell’arco di un anno e mezzo, per un importo che supera i 16 mila euro. Ciro Maschio, che è anche presidente del Consiglio Comunale, taglia corto dicendo che è tutto un equivoco, che non c’è nessun caso politico, e che lui ha già pagato.
Una parte di quelle contravvenzioni sarebbe legata ad alcuni particolari divieti (per esempio come quelli sulle zone pedonali vicine a piazza Erbe) non più «coperti» dai permessi degli amministratori. Il passaggio sarebbe infatti avvenuto in corso Santa Anastasia.
Ma lo stesso Maschio spiega che, a suo avviso, non esiste nessun «caso» politico-istituzionale. «Non capisco perché qualcuno si agiti per nulla – ha detto il parlamentare veronese ai cronisti a Montecitorio – visto che sono stato proprio io per primo ad attivarmi su questa cosa, come da richiesta scritta con data certa, avendo ricevuto una serie di verbali. C’erano alcuni equivoci, ma non potevo opporne neanche uno per non incorrere in incompatibilità per lite pendente con l’amministrazione. Quindi ho deciso di pagare e amen».
Maschio spiega ancora: “Buona parte dei verbali sono già stati pagati, e per la parte rimanente sto aspettando dagli uffici gli ultimi chiarimenti su calcolo interessi e coordinate, per poter chiudere tutto con esattezza”. Poi una puntualizzazione: “In 30 anni di politica non ho mai usato l’auto blu, né l’auto elettrica del Comune, né ho mai usato l’auto di servizio, muovendomi sempre con la mia auto con tantissimi spostamenti e incontri: a Verona, a Roma e in giro per il Veneto”.
Secondo quanto prevede la legge, “non può ricoprire la carica di consigliere comunale chi abbia un debito liquido ed esigibile per imposte, tasse e tributi nei riguardi del Comune stesso”. E 16mila euro costituiscono un debito di una certa entità. Per questo Maschio ha deciso di saldare il conto.
Quella che non è chiusa però è la polemica politica e ad innescarla ci hanno pensato Federico Benini, Elisa La Paglia, Stefano Vallani per il gruppo consiliare del Pd e Michele Bertucco consigliere comunale di Verona e Sinistra in Comune.
“Per essere membro della Commissione parlamentare Giustizia ed esponente di un partito, Fratelli d’Italia che, sono parole sue, “ha nel Dna la legalità” , quello di Ciro Maschio”, dicono i rappresentanti del Pd, “è un comportamento grave e ingiustificabile.
Accumulare più di cento multe in due anni per varie infrazioni al codice della strada e pagarle soltanto quando il Comune minaccia di farlo sloggiare dal suo posto di consigliere comunale e di Presidente del Consiglio comunale per incompatibilità a causa di lite pendente con l’amministrazione, non è sintomo di rispetto della giustizia ma, al contrario, di arroganza.
I cittadini normali non accumulano 16 mila euro di multe, anzi, alla prima che prendono si precipitano a pagarla entro 5 giorni per approfittare della riduzione del 30%…”
Bertucco ricorda che: “Le prime multe sono del febbraio 2018 e poi sono continuate fino all’agosto scorso e, solo nei giorni scorsi dopo che il comandante della Polizia Municipale Altamura aveva segnalato la situazione al sindaco era stata avviata la procedura “affinché venga risolta l’incompatibilità nei termini di legge. Ora il consigliere comunale Maschio dichiara che sta già pagando e pagherà e in questa maniera verrà risolta l’incompatibilità nei termini di legge. Ma a quale cittadino viene concesso di accumulare multe per migliaia di euro? Solitamente per i “normali cittadini” ci sono procedure molto rigide che prevedono in caso di multe non pagate anche il blocco dell’auto. E un rappresentante dei cittadini non dovrebbe essere un esempio per tutti in termini di trasparenza e legalità?“.