“La mostra ‘Arena di Carta’ è una bellissima idea che punta non solo a rendere omaggio alla centesima edizione del Festival Areniano, ma anche a valorizzare il manifesto, vera e propria espressione artistica” spiega Marta Ugolini, Assessora alla Cultura e al Turismo del Comune di Verona e componente del Comitato scientifico promotore. L’esposizione, visitabile fino al 10 settembre 2023 al Museo Archeologico Nazionale cittadino, è organizzata dalla Direzione Regionale Musei, dal Comune, dai Musei Civici ed è curata da Elisabetta Pasqualin e Giovanna Falezza. La mostra ripercorre i cento anni della nostra stagione lirica attraverso quattordici manifesti provenienti dalla raccolta di oltre 25.000 opere (considerata seconda per ampiezza solo alla collezione parigina esposta nel “Musée des Arts Décoratifs”) donata al Museo Nazionale di Treviso da Ferdinando Salce e dalla moglie Regina Gregory. Il patrimonio dei Salce (ricco di locandine, lettere, cartoline, libri, cartoni sagomani e latte serigrafate), destinato a “studenti, praticanti e amatori delle arti grafiche”, ripercorre il tratto di storia che da fine Ottocento porta a metà Novecento e abbraccia, in una vasta panoramica, le tante correnti anticipatrici dei linguaggi visivi moderni e contemporanei. Nella serie completa di manifesti (tecnicamente definiti “affiches”) esposti a Treviso sono presenti prove d’autore di Umberto Boccioni, Felice Casorati, Giorgio De Chirico, Fortunato Depero, Mario Sironi, Lucio Fontana nonché opere di Marcello Dudovich e Leopoldo Metlicovitz. Significative anche le produzioni di Leonello Cappiello ritenuto dalla critica un grande innovatore per la continua ricerca di nuovi percorsi estetici, in uno stile ricco di personaggi simbolici spesso sconnessi dai prodotti reclamizzati.
Non mancano creazioni di autori della nostra città quali Ernesto Amos Tomba, Albino Siviero, Tolmino Ruzzenente e Plinio Codognato (disegnatore dell’illustrazione di “Aida” utilizzata per promuovere “Arena di Carta”) considerati i promotori di una via italiana dell’arte cartellonistica. L’obiettivo della selezione è proporre un viaggio visivo della musica lirica per far rividere il clima di un’epoca, il suo dinaminsmo, le trasformazioni sociali, le tecnologie emergenti e le suggestioni artistiche dei grandiosi spettacoli areniani messi in scena dal 1913.
Le rappresentazioni esposte al Museo Archeologico Nazionale di Verona vanno dal liberty all’espressionismo, dal futurismo alla nuova pubblicità e pongono al centro uno strumento di propaganda e persuasione tra i più efficaci mai ideati. La diffusione del manifesto grafico, figlio della rivoluzione industriale di fine Ottocento, ha dato vita a un fenomeno di portata internazionale capace di stravolgere le arti visive, cambiare il volto dei paesaggi urbani, supportare le prime produzioni in serie per le masse e modificare le abitudini di vita.
Chiara Antonioli