Ceni al presidio per il diritto alla casa. L’assessora con i colleghi di altre 10 città per l’emergenza abitativa Proposta una serie di azioni concrete a partire da una legge sull’edilizia residenziale

Le Assessore e gli Assessori alla Casa delle città di Verona, Bologna, Firenze, Lecco, Lodi, Milano, Napoli, Padova, Parma, Roma, Torino, riuniti a Roma in Piazza Capranica, hanno discusso delle priorità in tema di politiche per la casa ed emergenza abitativa e stilato alcune proposte per sollecitare Governo, Parlamento ed Unione Europea a tornare protagonisti nella tutela del diritto all’abitare e delle politiche per la casa. La Commissione Europea stima che entro il 2050 185% della popolazione europea vivrà nelle città. Questo pone una domanda cruciale: come garantire che le città diventino luoghi di giustizia sociale e climatica, dove ogni cittadino possa trovare alloggio a prezzi dignitosi? “Il tema è trasversale ed è un problema dell’abitare generale – evidenzia l’assessora alle Politiche abitative Luisa Ceni –, che non riguarda una particolare tipologia di persone. In difficoltà sono lavoratori, studenti, nuclei familiari, cittadini con un reddito che non riescono a trovare casa in un mercato condizionato da una serie di problemi da risolvere, tra cui gli affitti turistici. Criticità che abbiamo evidenziato come alleanze municipalizzate, formate da Comuni e assessori e assessore che si confrontano quotidianamente con i cittadini, intercettando le richieste. Per questo, più di un anno, ci siamo fatti portavoce con un documento nel quale chiedevamo d’essere ascoltati da chi ha il potere di legiferare in materia, Parlamento e Governo, e non abbiamo ricevuto nessuna risposta. A questo punto la cosa veramente importante è quella di sollecitare una risposta. Perché i bisogni intercettati dai territori devono essere discussi nelle sedi dove la risoluzione è possibile. Di rilievo c’è che il lavoro che abbiamo portato avanti a livello europeo ha sortito un importante risultato. Ursula von der Leyen ha infatti promesso un Commissario europeo dell’abitare. Una scelta che evidenzia quanto la questione non sia solo un problema in ambito nazionale ma anche europeo ed internazionale”. Le città italiane, come molte altre in Europa, stanno rispondendo alla crescente tensione abitativa con l’introduzione di Piani per l’Abitare. Tuttavia, le città da sole non possono affrontare un diritto primario come quello alla casa, che è essenziale per il godimento di molti altri diritti, come quello alla salute, al lavoro e all’istruzione. In Italia, dove circa l’80% delle famiglie è proprietario di casa, per anni si è trascurata la necessità di politiche strutturali per l’abitazione, risultando in un grave impoverimento delle risorse destinate all’edilizia residenziale pubblica. L’assenza di politiche per il diritto allo studio e l’emergenza abitativa nelle città universitarie, gli affitti brevi per uso turistico e il progressivo abbandono delle aree interne sono solo alcune delle problematiche che minano il diritto all’abitare. La proposta è articolata in 5 punti che prevede la Legge quadro sull’Edilizia Residenziale Pubblica e Sociale; l’Assegnazione gratuita ai Comuni di immobili inutilizzati; il Rifinanziamento del Fondo Nazionale Locazione e Fondo Nazionale Morosi Incolpevoli; una Legge nazionale di regolamentazione delle piattaforme turistiche e una Misura nazionale per l’emergenza abitativa e le persone senza dimora.