Un corteo silenzioso ha sfilato oggi dall’Officina di Porta Vescovo fino alla targa che, in viale della Stazione, ricorda i ferrovieri caduti durante la resistenza per la Liberazione, tra cui il diciottenne Nereo Toffaletti . Alla celebrazione, la prima dell’ampio programma di eventi promossi per il 25 Aprile, hanno preso parte numerosi lavoratori delle Officine Grandi Riparazioni di Verona Porta Vescovo, promotori dell’evento insieme a RSU e la Commissione Biblioteca dell’OMCL di Verona Porta Vescovo.
Dopo tanti anni, in rappresentanza della città e dell’Amministrazione, è intervenuto anche il sindaco Damiano Tommasi insieme all’assessore alla Memoria storica Jacopo Buffolo.
“L’attività della memoria portata avanti ogni anno dalle Officine di Verona – ha dichiarato il sindaco Damiano Tommasi – è un impegno che riguarda ogni cittadino e che dobbiamo sentire tutti. La storia si costruisce attraverso i gesti e le scelte di ogni giorno. Siamo tutti chiamati alla responsabilità delle nostre azioni. Non importa quanto grande o piccolo sia il nostro spazio di lavoro, in quale ingranaggio della comunità siamo chiamati ad operare, qual è il nostro ruolo nella società. Abbiamo il dovere di scegliere la parte giusta e, in questo caso, è quella parte giusta della storia a cui diamo memoria e rilevanza anche attraverso commemorazioni partecipate e sentite dalla città.
Per questo credo nel dovere dell’Amministrazione di esserci. E’ una responsabilità, in quanto rappresentanti di una città insignita della medaglia d’oro al Valor Militare proprio per la sua resistenza ed impegno civile. Ricordarsene implica darne testimonianza perché non si smetta mai di difendere e promuovere i diritti di ogni cittadino e cittadina. Vi ringrazio per questa celebrazione, la prima in programma per il 25 Aprile. Mi fa piacere prendervi parte e ricordare come la resistenza di chi ha scelto la parte giusta della storia si sia esplicitata anche nel silenzio, nelle stanze più nascoste e con il prezzo della vita, per arrivare ai diritti e alle libertà oggi riconosciuti a tutti. Restiamo vigili, perché non si possa tornare indietro”.