C’è Zardini, impossibile non tifare per lui Dopo tanta sfortuna, lo scalatore di Marano alla corsa rosa per prendersi la rivincita

A Marano Edoardo, a San Rocco pochi tornanti più su Davide. Le alture della Valpolicella culle di pedali. Sotto, nella piana di Pescantina, dal 1958 l’Ausonia svezza talenti: su quelle strade le ruote di Edoardo Zardini e Davide Formolo hanno iniziato a scrivere le loro storie. Accomunate in questi ultimi tempi nella sfortuna: Davide, 28 anni il 25 ottobre, al Giro che parte domani, non ci sarà: operato alla spalla in seguito alla caduta rimediata alla decima tappa del Tour de France, ha saltato il mondiale, e sta recuperando la condizione in vista dei prossimi impegni. Edoardo, che di anni ne farà 31 il prossimo 2 novembre, sarà invece al via della corsa rosa. Per la quinta volta: la prima nel 2013, quando Bruno e Roberto Reverberi lo fecero debuttare tra i professionisti con la maglia della Bardiani, l’ultima due anni fa quando alla sesta tappa durante la scalata dell’Etna cadde fratturandosi la clavicola. D’altronde, lui con la sfortuna c’è andato a braccetto portandosela sul groppone in bicicletta: il primo serio incidente risale al 2016 al Gran Premio di Zurigo: caduto a 45 chilometri dal traguardo durante una discesa affrontata a tutta velocità, va a sbattere violentemente con la schiena contro un muretto. Trasportato all’ospedale di Lugano, gli esami evidenziano lo scheggiamento di quattro vertebre, di cui una in maniera importante. Tre mesi di stop e il ritorno in bicicletta. Un lento e lungo recupero per un ragazzo che al suo primo anno tra i professionisti si è presentato con due vittorie, alla seconda tappa del Giro del Trentino e alla terza del Tour of Britain. Risultati che gli sono valsi la convocazione in Nazionale per il mondiale di Ponferrada in Spagna. Nel 2018 passa alla corte di Angelo Citracca e Luca Scinto alla Wilier Triestina. «Sono molto contento della possibilità offertami – dice – perchè vado a correre in una squadra che conosco bene e dove sono convinto di poter tornare quello che ero prima dell’infortunio». E invece alla sesta tappa del Giro d’Italia che s’inerpica sull’Etna, cade di nuovo e si frattura la clavicola sinistra. Lo operano, si rimette in sella e torna alle corse in Repubblica Ceca: «Al Giro d’Italia – racconta -, avevo cominciato bene e sono sicuro che qualcosa di buono avrei combinato, ma è inutile rimuginare. Darò il massimo e farò di tutto per emergere». E lui infatti ce la mette tutta. Quando rinnova il contatto con la squadra, che ora si chiama Neri Sottoli, Luca Scinto dice di lui: «Zardini è un ragazzo serio, un grande lavoratore, sempre al servizio della squadra». Il Giro del 2019 si chiude all’Arena di Verona, e lui al gran finale a casa sua ci vorrebbe essere. Succede però che la Neri Sottoli Selle Italia vene esclusa dal Giro d’Italia. Angelo Citracca e Luca Scinto speravano in una delle quattro wild card rilasciate dagli organizzatori, e invece nulla. Un cocente delusione per Zardini. Arriva il 2020, la squadra ha un nuovo sponsor, Vini Zabù KTM, ma in primavera il Covid ferma il mondo. Si riparte in estate, ma la iella non molla la presa: è l’11 luglio, Edoardo pedala sulla Statale 12 in direzione di Domegliara, gli sbuca fuori un cane e non riesce ad evitarlo. La clavicola fratturata è sempre la stessa: la sinistra. Gliela aggiusta il dottor Piergiuseppe Perazzini, responsabile dell’unità funzionale di ortopedia e traumatologia della Clinica San Francesco di Verona. Edoardo si rialza per ennesima volta ed è ora pronto per il suo quinto Giro d’Italia. Impossibile non tifare per lui.

Elle Effe