Occhi lucidi e quella voglia di stringersi, di salutarsi, di raccontarsi. “Ti ricordi quella partita?” “E quella volta a Genova, quando segnò il gol più bello del campionato”. “E il gol di Napoli?”. E ognuno ha il suo Ciccio da raccontarti. Il compagno di squadra, il capitano, l’amico. E ancora, quelli dello scudetto, “…perchè Ciccio l’ha vinto con noi”. E allora, ecco il dirigente-amico, capace di ascoltare, di metterci la parola giusta all’ora giusta, la pacca sulla spalla. Questo si dicono Galderisi e Fontolan, Tricella e Di gennaro, Volpati e Fanna. C’è pure Joe Jordan. E ancora Pacione e Penzo, Vignola e Guidolin. E tra i suoi compagni, Bergamaschi e Sega, Franzot e Luppi, Nanni e Sirena, Majoli e Maddè. Ecco l’Osvaldo, con la signora Rosanna. E ancora Pellegrini e Cossato e chissà quanti altri ancora. Ecco Pastorello, assieme a Paolo Mazzi. Più in là Stefano Mazzi, Bruno Garonzi, Chicco Guidotti, Gigi Fresco, Ferrarese. Da Bergamo è arrivato Giovanni Sartori. E i cori, gli striscioni, la bandiera delle Brigate continua a sventolare. Sventolerà per sempre.
(fotoservizio UDALI)