Tre grandi epidemie hanno colpito l’umanità dall’inizio degli anni 2000. Sono state causate da tre diverse malattie: la SARS, l’Influenza suina e l’Ebola.
L’epidemia di Sars
L’epidemia di SARS (Severe acute respiratory syndrome) si è verificata tra novembre 2002 e luglio 2003. E’ causata dal SARS-CoV, un virus della famiglia coronavirus. L’ipotesi più accreditata è che questo agente patogeno si sia sviluppato e poi trasmesso all’uomo partendo dai pipistrelli “ferro di cavallo”.
Si manifesta in modo simile alle tipiche infezioni respiratorie virali, ossia con sintomi influenzali, tosse e difficoltà respiratorie. Il periodo d’incubazione è di massimo 10 giorni. Il contagio avviene per esposizione diretta con individui infetti e le loro secrezioni respiratorie.
Questa epidemia ha portato a 8.439 contagi e 812 decessi, secondo i dati del portale Epicentro dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS). Il primo caso è stato identificato a Guangdong (Cina). Pur colpendo 30 paesi e zone in tutto il mondo, ha interessato soprattutto il continente asiatico.
Come cura solitamente vengono utilizzati farmaci antipiretici. Nel caso di gravi difficoltà respiratorie sono adoperati ossigeno e supporto per la ventilazione. Si sta ancora lavorando ad un vaccino.
Pandemia d’Influenza suina
L’emergenza sanitaria causata dall’Influenza suina è avvenuta tra febbraio 2009 e agosto 2010. Dall’inizio del nuovo millennio, è l’unica, assieme all’attuale coronavirus, che l’OMS abbia considerato pandemia. Questo significa che la malattia si è diffusa rapidamente, contagiando un cospicua fetta della popolazione mondiale.
L’Influenza suina è causata dall’A-H1N1, un sottotipo del virus dell’influenza A. Viene denominata suina perché riscontrata inizialmente nei suini. Si presenta con sintomi simili a quelli della classica influenza. Tuttavia, a differenza di quest’ultima, riporta un’alta incidenza di complicazioni tra gli adulti.
Il suo periodo di incubazione dura fino a 4 giorni. La sua trasmissione avviene con le stesse modalità della SARS. Tuttavia, è anche possibile contagiarsi in modo indiretto,entrando in contatto con ambienti intaccati da secrezioni respiratorie infette.
L’epidemia ha causato 1.632.710 contagiati. L’OMS e il Centers for Disease Control and Prevention (CDC), hanno stimato 284.000 morti. Le analisi di laboratorio sono, però, ne hanno confermati 18.449.
Il caso iniziale è avvenuto a Messico, a La Gloria (Veracruz). La malattia si è poi diffusa su nel mondo, colpendo particolarmente il continente americano.
Come cura vengono somministrati comuni farmaci antivirali. I risultati, tuttavia, sono stati variabili. Attualmente esistono quattro vaccini mock- up autorizzati dalla Commissione europea: Pandemrix , Focetria, Celvapan e Daronrix.
Epidemia di Ebola
L’epidemia di Ebola si è verificata tra dicembre 2013 e marzo 2016. La malattia è causata dal virus Ebola (EVD), passato all’uomo attraverso il contatto con la sauna selvatica. Si manifesta inizialmente con febbre alta e altri sintomi influenzali. Seguono sintomi che riconducono a danneggiamenti di organi e apparati e poi, in alcuni casi, emorragie interne e esterne. Quest’ultime spesso causano il decesso del malato.
Il periodo di incubazione dura fino a 21 giorni. Il contatto con organi e fluidi corporei e biologici contaminati, o con ambienti infetti da quest’ultimi, è il maggior fattore di contagio.L’epidemia ha causato 28.652 malati, contando anche quelli non ufficialmente confermati, e 11.327 morti (dati Epicentro). I primi casi sono avvenuti nella Guinea sud-orientale. Il virus si è poi diffuso soprattutto nell’Africa sub-sahariana. Tutt’ora, non vi sono specifiche cure per l’Ebola. Nel 2019 è stato ufficialmente approvato il vaccino, l’ Ervebo.
Giorgia Silvestri