Salvato il derby, ora serve ritrovare brillantezza. La Virtus è uscita dal “Sandrini” con l’adrenalina che ti danno le partite riacciuffate all’ultimo istante, emozioni che in questo particolare momento della stagione male non fanno. Analizzando però il match a bocce ferme, sicuramente Gigi Fresco avrà guardato anche al bicchiere mezzo vuoto. Il derby di domenica scorsa infatti, sembrava quasi una prima di stagione, visto che la lunga sosta dettata del covid ha lasciato vari strascichi, riconducibili principalmente ad una condizione fisica da ricostruire.
Ora bisogna riprendere il cammino: la difesa ha retto bene anche col Legnago, a soffrirne un po’ di più sono stati Lonardi e Metlika sulla mediana, mentre Hallfredsson non conosce battute d’arresto. Ottimo anche il ritorno di Manfrin, tornato in campo come nulla fosse cambiato.
Davanti invece la partenza di Pittarello, qualche grattacapo in più potrebbe portarlo: i suoi tagli e la vena realizzativa, erano acqua fresca per il reparto offensivo. Caratteristiche che Arma, che nel derby non ha comunque sfigurato fungendo da boa, e ancor meno Danti possiedono. Serviranno tutto l’apporto di Marchi e la speranza di un utilizzo al massimo della forma per Nalini.
Domani alle 14.30 il banco di prova è di quelli alla portata: al Gavagnin arriverà una Pergolettese in piena zona play-out, con all’orizzonte una possibile vittoria che in qualche modo potrebbe far comodo anche ai cugini legnaghesi, e riappacificare così lo “sgarro” del derby.