C’è il premio di risultato resta lo stato di agitazione Accordo raggiunto con Fondazione Arena

Sottoscritto dalla Cgil, unitamente alle altre organizzazioni sindacali un accordo per riconoscere a tutti i dipendenti FAV un Premio di Risultato (PdR) per il Festival in corso. Il valore individuale del PdR varierà tra i trecento e millecento euro lordi. L’erogazione del PdR avverrà dopo il vaglio dell’accordo della Corte dei Conti, del MEF, del MIF e dopo che il Consiglio di Indirizzo approverà il bilancio consuntivo 2023 (primavera 2024). Questa somma riguarda il solo anno 2023, quindi è una somma una tantum che non verrà riconosciuta negli anni successivi.
Gli stipendi dei dipendenti FAV (paga oraria e paga forfettaria per le singole prestazioni) rimarranno quindi identiche a quelle di circa venti anni fa perché il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro e gli accordi aziendali del personale a “prestazione” risalgono ai primi anni duemila.
“La sottoscrizione del PdR – ha detto Mario Lumastro, Coordinatore SLC CGIL Verona – se da un lato rappresenta sicuramente un raggio di sole (bene che venga riconosciuta la professionalità a tutti i dipendenti) dall’altra ha molte assonanze col DL 48/23 dell’attuale Governo, ovvero rappresenta una manovra che lascia intatti tutti i problemi salariali evidenziati negli ultimi tempi e che necessitano di essere affrontati con urgenza. Contrariamente a quello che abbiamo letto in questi giorni, in questo momento in FAV non c’è alcuna trattativa che riguardi la revisione strutturale dei trattamenti economici di tutto il personale, compreso quello a prestazione; auspichiamo però che i buoni risultati economici che si stanno registrando nel corso di questo Festival inducano FAV a rivedere alcune politiche salariali (magari a partire dal Festival 2024) perchè la carenza del personale e le ultime mobilitazioni trovano radici nei livelli decisamente troppo bassi”.