C’è Camilla che torna nella sua città La danzatrice e coreografa veronese proporrà "musica e danza senza contatto fisico"

Strumenti classici e timbriche elettroniche. La musica guida i corpi in una ricerca corale che non prevede contatto fisico. Andrà in scena domani sera, il nuovo lavoro di Camilla Monga, danzatrice e coreografa veronese. Un’indagine sul rapporto tra la danza e le composizioni musicali originali. Un dialogo a più voci. Nella prima parte dello spettacolo ‘Dire’ con il produttore, sound designer e videoartista LSKA, in ‘Habitus’, invece, con la musicista e sound designer Federica Furlani. Un unico file rouge sul palcoscenico: ‘Il corpo distillato’. E distanziato, nel rispetto delle misure anti Covid. Assoli e corpi a distanza, quindi, in un continuo dialogo tra spazio e musica. Eventi unici a prezzi ridotti per giovani under 26, over 65 e tutti gli allievi e insegnanti delle scuole di danza, che hanno diritto alla tariffa speciale di 8 euro. Un programma di soli che riunisce alcune artiste italiane capaci di raccontarsi per quello che sono, in una sorta di diario a cuore aperto offerto al pubblico. E dedicato soprattutto ai tanti giovani danzatori veronesi. Biglietti in vendita al Box Office Verona di via Pallone 16 o sui siti www.geticket.it e www.boxofficelive.it.
“E’ un ritorno nella sua città quello di Camilla Monga – precisa Mangolini –. Un’artista che a poco più di 30 anni ha già alle spalle una solida carriera internazionale, a partire dalla sua formazione avvenuta a Bruxelles sotto la direzione di una grande maestra della danza contemporanea come Anne Teresa de Keersmaeker. Sin dagli esordi autoriali, il suo percorso si è intrecciato con quello di musicisti di varia estrazione, sviluppando una cifra artistica che proprio nella contaminazione con la musica, spesso eseguita dal vivo, trova la sua assoluta specificità e coerenza. Un doppio programma che la vede affiancata in scena anche questa volta da due musicisti come LSKA e Federica Furlani. Un’occasione preziosa per vedere il Teatro Romano abitato dai gesti e dai suoni della contemporaneità”.