Potrebbero essere le imminenti elezioni Europee o quelle Regionali o quelle Nazionali dei prossimi anni a segnare l’inizio di un nuovo chiarimento delle posizioni politiche, con il ritorno dei tre poli distinti di Destra, di Centro e di Sinistra. La nuova Destra molto probabilmente sarà interpretata da Fratelli d’Italia (ex MSI, ex AN) e dalla Lega di Salvini, movimenti che nel giro di cinque anni si sono, il primo quintuplicato e il secondo tornato ad una sola cifra decimale, assieme ad una quota di elettori conservatori di Forza Italia. La nuova Destra capeggiata da Giorgia Meloni sembra comunque abbia davanti vaste praterie sentendo gli umori di una larga parte di popolo. La nuova Sinistra sembra invece appannaggio del redivivo M5S dopo la dipartita della quota di elettorato qualunquista e populista ma irrobustito da ex comunisti, da ex sessantottini, da ex magistrati, da ex mezzi busto. Grillini che appena ieri hanno governato con la Lega di Salvini mantenendo le simpatie entrambi, verso Putin, e perché no anche alleati, un giorno sì e l’altro forse, al nuovo corso del Pd di Elly Schlein forte del suo 20% e intenzionata anch’essa a dirigere la nuova Sinistra senza se e senza ma. Il nuovo Centro invece che potrebbe tornare a essere maggioranza come lo è stato per diversi anni nella cosiddetta Prima repubblica, dovrebbe in primis convincere la vasta quota di elettori in sonno oltre alla nuova Forza Italia ormai orfana di Berlusconi, rinata con l’esperto Tajani affianco da segretari regionali di provata esperienza, oltre una quota di leghisti ante e anti Salvini, e anche a frange riformiste e liberaldemocratiche di ex elettori del PD che lo ritengono spostato troppo a sinistra.
Il Centro dovrà individuare un nuovo leader super partes se non vorrà rimanere il “trattino” delle maggioranze e delle opposizioni che non hanno il coraggio di dichiararsi agli elettori come Destra o Sinistra per paura di perdere voti, il nuovo Centro dovrà fare a meno di personalismi ingombranti e alcuni leader anche se capaci dovranno fare un passo di lato per qualche cosa di più grande. Un nuovo Centro che incarni anche il meglio del passato ma senza nostalgie e proiettato verso il futuro, ad una Europa libera e unita, attento ai diritti e ai doveri che provengono anche dal lavoro sia come dipendente che come datore, portatore di valori e di una civiltà dei rapporti, nel rispetto della nostra Costituzione con una doverosa maggiore attenzione anche all’articolo 53 ( tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche…) e all’articolo 54,( …. I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina e onore…) principi che spesso sono stati messi da parte. Saranno poi di volta in volta le consultazioni a decidere con chi l’aggregazione di Centro potrà governare percorrendo un tratto di strada condivisa da programmi seri e fattibili ma sarà il Centro senza trattini di sorta a dare le carte se non vogliamo ricadere nelle sabbie mobili che ci hanno accompagnato dal 1994 in poi. Staremo a vedere.
Giancarlo Frigo
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Che si stia creando uno spazio ampio nell’area moderata della nostra politica è abbastanza evidente. Con la rincorsa a chi sta più a destra tra Meloni e Salvini, si aprono grandi pascoli per la Forza Italia di Tajani e per la rincorsa di Tosi che nel Veneto fa campagna acquisti tra ex leghisti tanto che tra poco potrà chiamerà il suo partito Forza Nord.
Inoltre dalla parte avversa, la Schlein sposta il Pd a sinistra e i moderati centristi sono a disagio. Che tutto questo porti alla creazione di un terzo polo di centro mi pare però più una nostalgia che un’ipotesi praticabile. Ricordo i tentativi di Ccd, Udc e compagnia varia alla ricerca di un centro di gravità permanente. Il sistema ormai è bipolare e il centro dovrà stare in uno dei due schieramenti. Altrimenti si dovrebbe tornare al proporzionale, ipotesi al momento non realistica.