E’ un tormentone senza (per ora) via d’uscita. Il Pd con il gruppo consiliare di Verona e di Villafranca oltre a quello provinciale prova a rilanciare la sfida, ma il collegamento ferroviario tra l’aeroporto Catullo e la stazione di Porta Nuova resta sempre lontano. Un collegamento che oggi viene coperto soltanto da taxi e da una navetta dell’Atv: dall’altra parte invece ci sono continui proclami di far crescere il numero di arrivi di passeggeri all’aeroporto Catullo e la prospettiva di visitatori che arriveranno in aereo per le Olimpiadi invernali del 2026. Come arriveranno poi in città? Arrangiandosi, come come accade oggi. Difficilmente infatti da qui all’inizio del 2026 potrà essere realizzato un collegamento diverso tra aeroporto e città, una richiesta ripetuta per decenni e sollecitata con delibere dei consigli comunali di Verona, Villafranca e Sommacampagna con il sostegno delle Province di Verona, Mantova e Vicenza. “Apprendiamo ora con stupore e delusione”, dicono i consiglieri comunali di Verona Casella e Rotta, “che la Regione Veneto che dal 2022 ha creato con Rfi un tavolo di lavoro sul tema, sta portando avanti da mesi ipotesi di progetto lontane anni luce da queste richieste. Ipotesi che mirano solo a collegare l’aeroporto con il lago di Garda, arrivando a prevedere per il collegamento con la stazione di Verona solo sistemi di metropolitana di superficie o il potenziamento degli attuali autobus navetta. Significa stralciare completamente il collegamento ferroviario con Villafranca e Mantova. Alla faccia dell’ascolto del territorio e delle promesse elettorali fatte alle ultime politiche ed elezioni amministrative”. La consigliera regionale Anna Maria Bigon sottolinea che “il potenziamento del collegamento ferroviario Mantova-Villafranca-Verona è imprescindibile. Verona, Villafranca e lo stesso Catullo attendono questa infrastruttura da tanti anni, ora si passi dalle promesse ai fatti”. Mai finora è arrivata una proposta di progetto all’aeroporto Catullo, interlocutore fondamentale per quest’opera. Opera ferroviaria che interessa moltissimo Villafranca, come spiegato dai consiglieri comunali di Alleanza Democratica: potenziare il trasporto su rotaia ci consentirebbe di alleggerire la grande pressione di traffico automobilistico che abbiamo e che va alleggerita con il trasporto intermodale”. Alessio Albertini, consigliere provinciale, ha ricordato come siano ben due le delibere della Provincia a favore di questo collegamento e che l’utenza potrebbe essere di 700 mila persone l’anno, per cui l’infrastruttura sarebbe sicuramente sostenibile.
De Berti: “Catullo, dal Pd solo fantasie”. “L’11 settembre vertice con Rfi a Peschiera, poi a Verona per il collegamento. Il resto, fantascienza”
“L’assessore regionale De Berti prima firma un protocollo con Rfi per questo collegamento- ha sottolineato Alessia Rotta – poi lavora per un progetto di collegamento con il Lago di Garda. E Verona?”. Ma se per tanti anni il collegamento non è stato realizzato e si arriverà al 2026 con la stessa situazione di oggi, non è che qualche responsabilità ce l’hanno anche le amministrazioni pubbliche che si sono succedute negli anni? C’è stata la determinazione per spingere questo progetto per unire Catullo e stazione, che viene ritenuto la vera priorità dai veronesi? Come mai a Roma in commissione trasporti non c’è ancora alcuna proposta? E la stessa Regione avrebbe potuto, bontà sua, allargare il sistema metropolitano ferroviario regionale (Smfr) anche al di là del triangolo Padova-Treviso-Venezia, portandolo anche a Verona. Però qualcuno ha mai presentato a Venezia una proposta o un progetto? Ma l’assessore regionale Elisa De Berti, che ha la delega alle infrastrutture, non ci sta e interpellata dalla Cronaca di Verona respinge la ricostruzione del Pd: “Sono tutte informazioni inventate quelle che hanno diffuso i consiglieri del Pd. Vorrei sapere qual è la loro fonte. Nessuno ha stralciato alcun progetto. Forse loro sanno cose che io non so ma quello che sostengono è pura invenzione. Rfi sta preparando vari studi che verranno esaminati con il territorio”. De Berti anticipa anche alcune date: qualcosa pare che si stia muovendo: “Stanno partendo le convocazioni ai Comuni interessati per una riunione che si terrà l’11 settembre a Peschiera: in quella occasione verrà presentato lo studio di Rfi per collegare l’aeroporto catullo (e non solo) al lago di Garda. Nulla è stato stralciato. Non possono inventarsi gli argomenti perché non li hanno”. E per il collegamento tra Catullo e città? “Un paio di settimane dopo l’incontro di Peschiera ne faremo un altro per il collegamento ferroviario tra l’aeroporto e la città. Ci sono varie proposte da parte di Rfi ed è chiaro che una volta che si realizza deve collegare anche Mantova e Villafranca altrimenti non ha senso”. Quindi, ricapitolando? “Primo: il collegamento ferroviario con il lago di Garda arriva da una proposta della Regione e potrebbe essere un progetto strategico con numeri davvero significativi. Secondo. Il collegamento con il Catullo lo abbiamo rimesso in piedi noi nel 2020 con Rfi perché dal Governo di sinistra di allora non c’era alcuna intenzione di farlo”. Ma non sarà pronto per le Olimpiadi del 2026? “Non c’entra con le opere delle Olimpiadi, viaggia per conto suo. E ci stiamo lavorando. Il resto è pura fantascienza”.
mb