L’aeroporto continua a tener banco. Dopo la presa di posizione di ieri, di Azione Verona e di + Europa, ora ecco l’intervento del Coordinamento Damiano Tommasi, a sua volta critico con l’a.d. di Save, Monica Scarpa. “La recente ampia intervista dall’amministratore delegato dell’Aeroporto Valerio Catullo Spa Monica Scarpa invita ad alcune considerazioni” si legge nella nota.
“La storia della gestione pubblica di Aeroporto Catullo, fino all’entrata nell’azionariato di Save, può essere considerata, pur nelle necessarie distinzioni tra livelli di responsabilità della governance e del management, come,
complessivamente, fallimentare. Sono peraltro ancora aperte inchieste giudiziarie su fatti di gestione di quegli anni.
Sono trascorsi 8 anni da quando Save è diventata socio di maggioranza relativa della società, assumendone il controllo esclusivo grazie ai patti parasociali firmati con i soci pubblici di maggioranza. Una vicenda che, al di là delle forti polemiche che suscitò allora e ha suscitato in seguito, appare irreversibile, almeno fino a quando Save
vorrà rimanere proprietaria delle sue quote.
E’ perciò interesse della città e, in particolare, dei soci pubblici, stabilire con il socio imprenditoriale privato Save un rapporto di collaborazione centrato sul comune interesse a sviluppare le infrastrutture e la dimensione commerciale dell’aeroporto Catullo – posto al centro di un ampio bacino aeroportuale costituito da Bergamo, Venezia e Bologna – secondo le sue obiettive potenzialità di mercato e gli interessi specifici del territorio.
In particolare, è auspicabile che i soci pubblici veronesi – Comune di Verona (4%), Provincia di Verona (10%), Fondazione Cariverona (3%) e Camera di Commercio di Verona (18%) – garantiscano scelte imprenditoriali pienamente funzionali alle esigenze della diversificata economia scaligera.
La posizione di relativa debolezza dei soci pubblici nei rapporti societari con Save non può essere un alibi per giustificare la subalternità di costoro nelle scelte aziendali. Se Save appare indispensabile, in questo momento,
perché esista un’importante infrastruttura aeroportuale veronese, altrettanto indispensabile è, per Save, la presenza di soci pubblici che ne orientino uno sviluppo coerente alle potenzialità’’.
E’ un Aeroporto di serie B
La sorpresa di questi giorni non è l’ampia intervista rilasciata dall’a.d. di Save Monica Scarpa, che ovviamente non può che parlare benissimo del Catullo di oggi e di quello di domani. La sorpresa non è neppure nelle reazioni (poche, peraltro) che La Cronaca ha peraltro riportato integralmente. La vera sorpresa è che pochi altri organi di stampa l’abbiano fatto. Come se l’argomento Aeroporto, in fondo, interessasse a pochi. Come se fosse una partita già persa. C’è qualcosa di strano, in tutto questo, qualcosa che sfugge anche a un’analisi attenta. Se il Catullo ha perso posizioni su posizioni (lo dicono i numeri, quelli non sbagliano), ci sarà un motivo, giusto? Ci saranno scelte, momenti, decisioni che l’hanno fatto diventare, in realtà, un aeroporto di serie B. Forse tornare in serie A è una questione complicata, ma stiamo attenti a non scivolare in serie C…