Catullo, arrivano le risorse. La Lega dà l’ok, Fdi si astiene Il centrodestra si comporta diversamente da quanto fatto in Provincia: qui la delibera è passata all’unanimità. Obiettivo 5,5 milioni di passeggeri

Il potenziamento della provvista finanziaria a sostegno dello sviluppo dell’aeroporto Catullo prosegue secondo la tabella di marcia confermando che gli equilibri nella società di gestione non cambieranno per cui la maggioranza resterà in mano pubblica e Save resta il partner strategica con la maggioranza relativa ma sempre tra il 43 e il 44%. E i rapporti tra i principali soci pubblici come Camera di commercio di Verona, Province di Trento e Verona e Comune di Verona con il socio privato Save che di fatto gestisce lo scalo sono “molto buoni” e improntati “allo sviluppo dello scalo”.
E’ quanto è emerso questa mattina nella commissione consiliare che ha esaminato la delibera per l’aumento di capitale che il Comune sottoscrive per la propria parte e che in serata è passata in Consiglio comunale. In commissione si sono astenuti i consiglieri di Verona Domani, Lista Tosi, Fratelli d’Italia mentre la Lega (Zavarise) ha votato a favore insieme con la maggioranza. E’ un dato curioso, perché in Provincia la stessa delibera per l’aumento di capitale del Catullo è stata approvata all’unanimità, quindi anche con i voti del centrodestra.
Ma in commissione sono emersi alcuni aspetti interessanti, grazie anche alla partecipazione da remoto del presidente del Catullo Paolo Arena e dell’amministratore delegato Alessandra Bonetti.
In sintesi, i principali punti della questione.
Entro il 10 novembre devono arrivare le adesioni all’aumento di capitale; dopo di che si farà la ripartizione delle quote e si valuterà l’inoptato, per cui entro il 30 novembre verrà perfezionato l’aumento di capitale anche con la distribuzione delle quote di eventuale inoptato. Da questo primo step dovrebbe emergere che la maggioranza resterà in mano pubblica, senza cambi di equilibri. Se invece, ma non sarà così, dovesse emergere che Save sale oltre il 50% andando in maggioranza, tutto verrebbe congelato e si passerebbe al secondo step, cioè l’apertura di una gara per trovare soci privati che sottoscrivano l’aumento di capitale.
Il Comune investe per mantenere la sua quota di poco superiore al 4% una cifra che si aggira attorno a 1 milione 414mila euro, più una parte per eventuale inoptato. C’è poi la quota messa in vendita da Fondazione Cariverona pari a 2 milioni 798 mila euro (Save ha già detto che è interessata a rilevarla) e i soci pubblici hanno manifestato la volontà di esercitare il diritto di prelazione per cui ciascuno ne prenderà una parte pro quota.
Il Comune ha messo sul piatto un totale di oltre 4,5 milioni dell’avanzo di bilancio da investire nel Catullo ma “ne serviranno meno” come ha spiegato l’assessore al Bilancio Michele Bertucco.
L’aumento di capitale è di 30 milioni, passaggio richiesto dalla Bei (Banca europea di investimenti) per poter erogare alla Catullo il finanziamento richiesto da 50 milioni per completare il Progetto Romeo, allargamento del terminal progettato 10 anni fa e pronto nel 2025.
I soci si sono trovati concordi anche nella richiesta di aumentare il livello di utilizzo dell’aeroporto arrivando a 5,5 milioni di passeggeri l’anno rispetto ai 3 attuali che senza la guerra sarebbero stati 3,8. Annunciati nuovi voli e più frequenze.