Il nuovo Master Plan dell’Aeroporto di Verona, oggi guidato da Paolo Arena, che definisce il potenziamento e ampliamento dell’infrastruttura fino al 2030, è stato approvato da ENAC (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile). Si è così concluso l’iter istruttorio di approvazione tecnica, che tiene conto delle previsioni e delle indicazioni contenute nel Piano Nazionale degli Aeroporti. Il quadro di programma nazionale configura l’aeroporto di Verona come aeroporto di interesse nazionale per il bacino di traffico “nord est” ed è nodo in ambito comunitario della “comprehensive network” TEN-T. L’analisi tecnica compiuta dalla Direzione Centrale Infrastrutture e Spazio Aereo dell’ENAC ha confermato la validità del piano di sviluppo messo a punto dalla società di gestione Catullo Spa, che fissa a 5,6 milioni di passeggeri la crescita di traffico entro il 2030. Scopo del Master Plan è quello di programmare la realizzazione dello sviluppo dell’aeroporto in modo armonioso con la crescita progressiva del traffico, con un continuo miglioramento dei servizi offerti al passeggero, in un contesto di sostenibilità ambientale. L’investimento per la realizzazione degli interventi si attesta sui 134 milioni di euro. A questo valore, si deve aggiungere la spesa in capo a ENAV per la realizzazione della nuova torre di controllo, su di un’area già acquisita da Catullo. La realizzazione delle opere è articolata secondo tre fasi successive di attuazione, con orizzonte temporale al 2020, 2025 e 2030. Già entro quest’anno è prevista la riconfigurazione del piazzale aeromobili, la riqualifica delle sale di imbarco e di parte delle infrastrutture di volo. Sono successivamente pianificati l’ampliamento e la riconfigurazione del terminal (che sarà dotato di 3 finger, nuove aree commerciali e di imbarco al piano primo e del collegamento arrivi-partenze), l’ampliamento del piazzale aeromobili, il completamento della riqualifica delle infrastrutture di volo, realizzazione di edifici tecnici e di supporto, l’adeguamento della viabilità di accesso al terminal, investimenti per il risparmio energetico e per la mitigazione ambientale.I nuovi collegamenti attivati nell’ultimo trimestre del 2015 hanno consentito una crescita del traffico pari al 6% al Catullo a dicembre, anche se il dato va guardato con prudenza, considerando che gli analisti evidenziano la fragilità dei risultati del settore, in particolare alla luce dell’impatto sul traffico aereo dagli attacchi terroristici. Le prime 10 top destinazioni dal Catullo lo scorso anno si confermano: Londra (283 mila passeggeri), Roma (187 mila passeggeri), Catania (165 mila passeggeri), Palermo (162 mila passeggeri), Mosca (126 mila passeggeri), Monaco (110 mila passeggeri), Francoforte (107 mila passeggeri), Tel Aviv (87 mila passeggeri), Napoli (83 mila passeggeri), Chinisau (74 mila passeggeri). Gli aeroporti di Verona e Brescia, con gli aeroporti di Venezia e Treviso, sono parte del polo aeroportuale del Nord Est. I quattro aeroporti gestiscono complessivamente circa 13,7 milioni di passeggeri e 90 mila tonnellate di merci e collegano 115 città in 45 Paesi.