Conferma dei livelli occupazionali, della divisione organizzativa su tre poli (Verona, Milano Roma) e garanzia delle attuali sedi di lavoro.
Questi i contenuti dell’accordo firmato tra Cattolica Assicurazioni e le Organizzazioni
sindacali aziendali.
Oltre alla tutela dei posti di lavoro e delle sedi, l’intesa prevede iniziative volte alla
valorizzazione delle professionalità esistenti in un’ottica di ulteriore sviluppo attraverso la formazione.
L’accordo è stato firmato tra le parti in un clima di ottime relazioni sindacali e in previsione della partnership tra Cattolica e il Gruppo Generali con lo scopo di fornirealle persone e alle famiglie la necessaria serenità in vista dei cambiamenti che il Gruppo affronterà nei prossimi anni.
Non sono tuttavia giorni sereni, anzi, per il gruppo veronese che ieri, in una nota a firma del direttore generale Ferraresi aveva duramente stigmatizzato l’intervento di CasaCattolica, “che contiene non una ma una serie di affermazioni e illazioni prive di ognibfondamento e soprattutto tendenti ad inquinare il corretto svolgimento delle operazioni assembleari e altresì i risultati della stessa assemblea del 31 luglio” si legge nella nota emessa.
“Per l’ennesima volta segnaliamo l’anomalia di questa situazione, la necessità di responsabilizzare i promotori di CasaCattolica o, perlomeno, di accertarne l’identità al fine di garantire la massima
linearità e trasparenza delle operazioni di voto in corso.
La scrivente Società si riserva un proprio comunicato circa la disinformazione posta in essere a danno della Società e di tutti gli azionisti Cattolica.
Ovviamente restiamo a disposizione e soprattutto in attesa di iniziative di codesto On.le Organo di Vigilanza”, concludeva la nota, richiamando l’intervento della Consob, cui la nota è stata inviata.
In precedenza, era stata Casa Cattolica a inviare un comunicato che contestava la regolarità delle procedure attuate. “Manca poco alle 24 di martedì 28 luglio, termine ultimo in cui sarà possibile votare telematicamente per l’assemblea straordinaria del 31/07 con oggetto la trasformazione della società cooperativa fondata nel 1896 in Società per azioni” scrive Casa Cattolica.
“Lo scorso 27 giugno, per la complessità delle operazioni di voto e per il fatto che un numero importante di soci non avevano ricevuto nei tempi previsti le schede di voto, solamente 1376 soci su 18.600 hanno votato. Come comunicato nei giorni scorsi, il Tribunale delle Imprese di Venezia ha convocato per il giorno 17 agosto un’udienza per discutere relativamente all’impugnazione dell’Assemblea presentata da decine di soci per le numerose presunte, ma documentate, irregolarità.
Ora l’attenzione si sposta sull’assemblea straordinaria del 31 luglio, nella quale i soci potevano esprimere il voto telematico. Già, ma se non sono stati avvertiti…”
Casa Cattolica, dubbi segnalati alla Consob
Le associazioni dei soci che fanno parte di CASA CATTOLICA, non hanno potuto nominare i loro rappresentanti per partecipare alle operazioni di scrutinio.
Già nei giorni scorsi CASA CATTOLICA aveva evidenziato dubbi sulla regolarità delle operazioni di voto perché Computershare, la società delegata, ha previsto che si possa votare da un unico indirizzo email un numero illimitato di volte.
Sostanzialmente, una persona che avesse in mano una carta d’identità del socio ed il biglietto di partecipazione all’assemblea dello stesso, potrebbe votare per lo stesso. Nello stesso esposto alla CONSOB, i coordinatori di CASA CATTOLICA, hanno chiestoalla stessa di sollecitare l’ufficio legale di CATTOLICA ASSICURAZIONI a rendere pubblici i verbali di voto entro massimo 3 giorni dallo scrutinio, per permettere ai soci di verificare se il loro voto è stato conteggiato correttamente.
Nella contestata assemblea straordinaria di sabato 27 giugno, la società già a mezzogiorno del medesimo giorno aveva comunicato i risultati tramite comunicato stampa. Peccato però che i nominativi, con l’elenco dei votanti, siano stati resi noti solamente mercoledì 22 luglio (25 giorni dopo!) dopo numerose richieste formali