L’assemblea ordinaria e straordinaria dei soci di Cattolica Assicurazioni, riunita al Cattolica Center in Zai, ha approvato il bilancio d’esercizio 2016, che si è chiuso a livello consolidato con un utile netto di 93 milioni di euro. L’assemblea, che si è svolta in collegamento a distanza con Roma, ha approvato la proposta del consiglio di amministrazione, presieduto da Paolo Bedoni, di distribuire un dividendo di 0,35 euro per azione. Il Gruppo ha chiuso il 2016 con un utile netto consolidato di 93 milioni (+14,4% rispetto al 31 dicembre 2015), ed un utile netto di Gruppo di 76 milioni (+25,2%). La raccolta premi complessiva del lavoro diretto ed indiretto danni e vita ha raggiunto i 4.759 milioni di euro (-15,2% rispetto al 31 dicembre 2015). Il patrimonio netto consolidato è pari a 2.114 milioni. Il margine di solvibilità, al netto del dividendo approvato dall’assemblea, si attesta a 1,86 volte il minimo regolamentare. L’assemblea ha inoltre nominato per il biennio 2017-2018 Chiara de’ Stefani e Nerino Chemello nel Cda della società. E’ stato approvato anche il punto all’ordine del giorno per un piano di riacquisto di azioni proprie. L’autorizzazione proposta riguarda l’acquisto, in una o più volte, di azioni proprie fino al 20% del capitale sociale. L’acquisto e l’alienazione di azioni proprie sono finalizzati sia all’eventualità di disporre preventivamente di un pacchetto azionario disponibile per operazioni straordinarie sia per contenuti interventi sul mercato volti a dare liquidità e volumi stabili alle negoziazioni del titolo, e ad evitare incertezze ed oscillazioni ingiustificate nelle quotazioni. Inoltre, l’acquisto di azioni proprie può essere effettuato in un’ottica di investimento a medio e lungo termine ovvero comunque per cogliere opportunità di mercato. “Con la Popolare di Vicenza”, ha spiegato Bedoni, “speriamo in un accordo”. Per ora non è in programma la trasformazione in società per azioni del gruppo assicurativo. “C’è un utile importante”, ha sottolineato il presidente, “e confermo il percorso che ci siamo dati; abbiamo retto l’urto della crisi e lo abbiamo fatto senza dover cambiare la struttura istituzionale della cooperativa”.