Ma c’è stata anche una sorpresa. Il Consiglio di Amministrazione ha preso atto che, il dottor Alberto Minali ha rassegnato le dimissioni da Consigliere di amministrazione della Società e immediatamente dopo, tramite i suoi legali, ha notificato un atto di citazione nei confronti della Società per ottenere il riconoscimento di sue pretese economiche a seguito della revoca. “Sull’asserita mancanza di una giusta causa, si legge in una nota, le pretese sono da ritenersi infondate e che saranno oggetto di adeguata risposta in sede difensiva. Il dottor Minali ha presentato un conto di 9,6 milioni. Per Cattolica la pretesa non incide sulla legittimità della revoca delle delege operative del 31 ottobre 2019. La battaglia dunque va avanti.