Questo sabato 25 febbraio, alle 10.30, in sala civica Libertà, verrà presentato il progetto del nuovo centro sollievo per l’Alzheimer e il decadimento cognitivo a Castelnuovo del Garda.
Ad aprire l’incontro il sindaco Giovanni Dal Cero e l’assessore ai Servizi alla persona e Famiglia Marilinda Berto.
Interverranno Raffaele Grottola, direttore dei Servizi Socio Sanitari dell’Ulss9; Paolo Giavoni, coordinatore Sociale Azienda Ulss 9 – Distretto 4 Ovest Veronese; Silvana Monchera, referente del Piano locale domiciliarità; la psicologa Paola Scorrano; l’educatrice Elisa Tirani; l’assistente sociale del Comune di Castelnuovo del Garda Francesca Accordini ed Enrica Bussola della Croce Rossa italiana – Comitato Basso Garda Veronese.
Il nuovo servizio, ad accesso gratuito, funzionerà ogni venerdì dalle 15 alle 17 nella sala civica Polderin.
Il centro sollievo è un luogo accogliente nel quale volontari preparati e formati, coordinati da un’educatrice e da una psicologa, accolgono persone anziane affette da demenza, in fase lieve o media, per far svolgere loro attività creative e di recupero delle abilità residue, e i loro familiari per un supporto psicologico.
A cadenza quindicinale verrà inoltre attivato un gruppo di auto mutuo aiuto rivolto ai caregiver, ossia chi si prende cura delle persone con demenza.
Un supporto utile per comprendere e gestire alcuni problemi di vita quotidiana. È infatti dimostrato che il confronto con altri caregiver nei gruppi di sostegno aiuta a elaborare le emozioni, evitare l’isolamento e imparare strategie di gestione quotidiana del malato.
L’Alzheimer è considerato tra le patologie a più alto impatto sociale, per le molteplici conseguenze, economiche, emotive, organizzative, che genera non solo su chi ne soffre, ma sull’intera famiglia e sulla comunità.
«Il tema del decadimento cognitivo della demenza e in particolare dell’Alzheimer è rimasto a lungo nascosto all’interno delle famiglie − osserva l’assessore Marilinda Berto −. Il centro sollievo costituisce un punto di contatto nel territorio tra famiglie e comunità per favorire l’avvio di un percorso virtuoso di cittadinanza attiva».