“Caso di reinfezione che non ci piace”. Guai a mollare la presa! Sboarina: «Ancora troppe macchine in giro. La settimana cruciale». Zaia: «Ripartenza morbida»

L’impressione di alcuni, quantomai errata, è che il peggio sia passato, che le misure restrittive non siano più necessarie, che in un amen, ormai, tornerà tutto come prima. Chi vive la realtà, invece, osserva i numeri e ogni giorno, alle 18 – orario del bollettino di guerra a cura della Protezione Civile – ha la riconferma che purtroppo non è passato un beato niente. Anzi: da giorni Verona è una delle città che preoccupa di più gli esperti. È quindi paradossale che il sindaco, nella consueta conferenza stampa in streaming, debba ancora invitare i cittadini a rispettare le regole. «Iniziamo una settimana cruciale» ha detto Sboarina. «Siamo arrivati a quasi 2 mila contagiati, oltre ad aver registrato 5 decessi nelle ultime ore all’ospedale di Borgo Roma. Ho visto troppe macchine in giro ultimamente: chiamerò il prefetto e il comandante Altamura per dare un’ulteriore stretta sui controlli. Non è il momento di mollare». Non sappiamo se questa sarà davvero la settimana decisiva, la frase è abusata da tutti (politici, scienziati, espertoni social), ma non è comunque il momento di abbassare la guardia, non ve n’è ragione. «Continua la distribuzione delle mascherine» ha aggiunto Sboarina «chiedo ancora un po’ di pazienza, ci metteremo ancora due giorni per consegnarle tutte alle famiglie. Siamo l’unico Comune capoluogo che ha portato mascherine casa per casa». Poi il sindaco è tornato a invocare il rispetto delle regole. «I nostri controlli continuano su tutte le arterie principali della città, la polizia locale è costantemente al lavoro. Ieri non c’è stata nessuna denuncia, ma visto troppe auto in giro. Non sono previste ulteriori misure restrittive: ma dobbiamo rispettare le normative vigenti».

IL PUNTO DI ZAIA
Anche Luca Zaia, nel corso del quotidiano punto stampa, ha esortato i veneti a non cedere: «Questa settimana ci giochiamo la partita. L’isolamento sociale e lo stare a casa stanno funzionando, hanno aiutato a rallentare la velocità del contagio, e per questo» ha annunciato il governatore «sto preparando un’ordinanza che rinnovi di alcuni giorni le restrizioni in vista del picco, che come previsto dovrebbe essere per il 15 aprile. Col senno di poi» ha tenuto a precisare il governatore «la prima misura da prendere contro il Coronavirus sarebbe stata quella di isolare tutti gli over 70. La verità è che non è stata fatta perché nessuno ci ha indicato strada, che sarebbe stata quella maestra». Zaia ha parlato anche del momento in cui potremo uscire nuovamente di casa. «Si tornerà alla normalità con gradualità. Quando finisce il virus non è che facciamo dieci giorni di movida per recuperare il mese e mezzo. Seguiremo un soft-landing, un atterraggio morbido: dovremo dismettere pian piano la mascherina e fare lo screening della popolazione, per cui chi ha gli anticorpi e si è negativizzato può avere una sorta di “patente”». Il problema, però, è che nessuno ha ancora dimostrato l’impossibilità di casi di recidiva. E a questo proposito il governatore ha ammesso: «Abbiamo già un caso di reinfezione che non ci piace».

A.G.