Casini e coltelli. L’elezione del Presidente della Repubblica: quarto giorno La notte non ha portato consiglio: quarta fumata nera. A Mattarella (qualcuno pensa ancora al bis) vanno 166 voti. Il Centrodestra, anche se Fd’I non era d’accordo, si è astenuto. Il Centrosinistra ha depositato scheda bianca nell’urna

Forse ci siamo, anche se il segnale arrivato dalla quarta votazione, seppure con il quorum abbassato a 505, non ci ha regalato il nuovo Presidente della Repubblica.
D’altra parte, nonostante i continui incontri anche notturni, non si è ancora raggiunto l’accordo che accontenti le due coalizioni. A sorpresa, il Centrodestra dopo aver presentato il roseto con i tre nomi di Nordio, Moratti e Pera e aver provato il blitz con la Casellati, ha scelto addirittura di astenersi.
Da parte di Fratelli d’Italia c’è stata un’opposizione a questa decisione, ma poi è rientrata. Fratelli d’Italia, per bocca di Luca Ciriani ha fatto sapere che avrebbe preferito votare un nome, ma poi si è accodato.
Dal canto suo il Centrosinistra, sempre diviso al suo interno, ha scelto ancora una volta la scheda bianca. Altrettanto ha fatto il Movimento, almeno una parte, che fa capo a Conte. Nella serata di ieri era spuntato anche il nome di un grande costituzionalista come Sabino Cassese. Puntuale è arrivata la smentita della Lega su un possibile incontro con Salvini.
Il professor Cassese scherzando ha precisato che “nel suo stesso palazzo abita un senatore’’ e che forse quindi sarebbe stato quest’ultimo il destinatario della visita di Salvini. Contro Cassese giocano comunque i Cinque stelle che per mesi sono stati l’obbiettivo preferito dal costituzionalista che non ha perso occasione per criticare a più riprese i DPCM di “Giuseppi’’ Conte.
Nulla di fatto dunque anche su questo fronte. L’altra carta, quella di Casini, viene giocata a quanto pare da Renzi, ma proprio per questo non convince l’intero Centrosinistra.
Resta in campo così il nome di Mario Draghi, che anche ieri è rimasto a Palazzo Chigi sempre sotto traccia. Speriamo nella quinta. Il Paese si sta stufando.