Nel 2021, secondo i dati Istat, in Italia il tasso di occupazione femminile (15-64 anni) è stato del 49,4% con un distacco di oltre 17 punti rispetto a quello maschile (67,1%); e anche la parziale ripresa economica ha visto le donne penalizzate: degli oltre 250mila contratti trasformati in tempo indeterminato, infatti, solo il 38% è andato a loro.
E la sfida è sempre più difficile dato la mutevolezza e complessità dell’attuale mondo del lavoro e della famiglia, con gli obblighi di cura di persone non auto-sufficienti o dei minori che sono ancora troppo sbilanciati, ma la presenza di servizi complementari alla retribuzione consente alle donne di conciliare questi due aspetti con maggiore serenità.
Secondo l’ultimo rapporto Welfare Index PMI, gli anni 2020 e 2021 sono stati terribili per le Piccole e medie imprese che però hanno reagito impegnandosi per garantire la continuità produttiva e nelle imprese che hanno adottato specifiche iniziative per la promozione della qualità della vita dei collaboratori si sono registrati i risultati migliori in termini di aumento della produttività.
Migliorare la qualità di vita e lavorativa dei propri collaboratori diventa quindi un asset strategico anche per le aziende artigiane cronicamente in difficoltà nel reperimento di personale non solo qualificato, ma anche fidelizzato. “Il Sistema bilaterale artigiano veneto di cui è socia fondatrice anche Casartigiani è al fianco delle imprese artigiane e dei lavoratori per rimediare ai tanti buchi normativi dando risposta alle sollecitazioni che continuano ad arrivare dal mondo del lavoro”, spiega Caterina Balasso, presidente di Iniapa Veneto e membro del comitato di imprenditoria femminile della Camera di Commercio di Verona.
Tra queste azioni ci sono i percorsi di welfare aziendale per agevolare il rientro al lavoro delle madri con figli fino ai tre anni di età, favorire la natalità e il work-life balance che sono raggruppate nell’iniziativa RiParto. Sono interventi concreti per permettere all’azienda di introdurre servizi di conciliazione, per sostenere le spese per concedere il part-time o per assumere una sostituta. “In questo modo evitiamo che si scivoli nei soliti vecchi pregiudizi sulle donne lavoratrici, sperando che non debbano più essere costrette a scegliere tra il lavoro e la famiglia. Sono fiduciosa in una buona risposta da parte delle aziende veronesi, che hanno tempo fino al 31 agosto per mettersi in contatto con noi”, continua la presidente.Non solo conciliazione, Casartigiani Verona attraverso consulenti dedicati può offrire alle aziende e ai lavoratori un servizio a 360° – spiega il dott. Marco Tirozzi, responsabile dell’Ufficio Sviluppo – nelle nostre sedi sono disponibili vari sportelli di assistenza, da quella sanitaria integrativa obbligatoria per i lavoratori delle aziende artigiane (SANI.IN.VENETO) a quella facoltativa per i titolari di aziende artigiane e piccole medie imprese di qualunque settore (SANI.IN.AZIENDA). Tutte le aziende con dipendenti che applicano in Veneto un contratto artigiano firmato dalle Parti Sociali possono rivolgersi, tra gli altri, anche allo sportello EBAV di Casartigiani Verona per ottenere contributi e rimborsi di vario genere, dalla borsa di studio del figlio del titolare al sostegno alle aziende che abbiano in forza un dipendente assente per maternità/paternità, dai contributi per l’attivazione dello smart-working ai rimborsi per sostenere le aziende che investono sui giovani”. Inoltre, grazie a convenzioni con Caf del territorio, i lavoratori dipendenti e i pensionati trovano negli uffici di Casartigiani Verona personale competente nella compilazione e presentazione della dichiarazione dei redditi.