“I sostegni sono insufficienti, le aziende sono chiuse e non sanno come affrontare il presente, e dal governo non arrivano segnali incoraggianti”. Andrea Prando, presidente di Casartigiani, non le manda a dire. E la sua analisi spazia a 360°, per fotografare il momento che stiamo vivendo. “La politica sui vaccini – prosegue – è quantomeno discutibile in termini di organizzazione; dovrebbe permettere una ripartenza prima dell’estate ma si assiste ogni giorno a fenomeni paradossali di una mancanza di programmazione. Il virus è qui da un anno ma sembra sia arrivato da una settimana”, è il lapidario giudizio di Andrea Prando che denuncia uno stato di forte pessimismo verso quelle che forse erano le ultime speranze dell’artigianato di poter rivedere la luce nella primavera del 2021 dopo mille promesse non mantenute. “Ci aspettavamo un cambio di passo, in realtà ogni giorno scopriamo che il Governo non conosce neanche lontanamente le dinamiche di funzionamento del settore e tantomeno si rende conto della pressione fiscale che, grazie ai costi fissi e alle tasse non ridotte, sta strangolando le imprese artigiane”.