«La squadra c’è, e si presenterà alle prossime elezioni comunali ed io sarò onorato di capitanarla come candidato sindaco». Così il capogruppo della Lista Tosi in Consiglio regionale, Stefano Casali, che da tempo segue le orme del padre che fu assessore nell’era di “re Lele “Sboarina,ha annunciato la sua corsa alla poltrona di primo cittadino a capo della lista civica Verona Domani. «Vogliamo dialogare con tutti sulla base dei propri valori, che sono anche quelli di un cattolicesimo tollerante– ha aggiunto Matteo Gasparato, presidente del Consorzio Zai – dialoghiamo da tempo col movimento Battiti, sulla base di idee simili e temi che ci uniscono, dialoghiamo con la Lega, nostra alleata per anni, e possiamo dialogare col Pd, che esprime una valida classe dirigente». Ma Casali non si è risparmiato ed è partito lancia in resta contro Flavio Tosi (?) soprattutto per le ultime scelte dell’amministrazione: «non si vendono i gioielli della città, non vogliamo che Agsm vada in Borsa per essere magari comprata dai cinesi, il nostro aeroporto 20 anni fa era un gioiello, mentre adesso… Ed è possibile che le municipalizzate non rendano più un soldo?». E incalza Tosi sul terzo mandato: «è un grave segno di mancanza di rispetto per gli elettori – rileva Casali – che a 5 mesi dal voto non si sappia se c’è o no. A noi comunque non importa, perché la nostra squadra c’è». “Riempite gli animi di forza, di passione e di valori. Lavoriamo per rendere ancora più grande e unica la nostra Verona”. Questo l’appello indirizzato da Casali a se stesso e a tutti i presenti al centro congressi dell’Istituto Salesiano San Zeno. Casali si candida con un programma e una lista di ispirazione liberal-popolare e cattolica. L’intento è quello di rinnovare e unire l’area del centrodestra veronese, per renderlo competitivo e coeso per le amministrative. Verona Domani è un’associazione nata nel 2014 e attualmente guidata da Matteo Gasparato, presidente del Consorzio Zai. Al suo interno militano circa un centinaio di amministrari locali, tra presidenti e consiglieri delle circoscrizioni veronesi fino all’attuale assessore ai lavori pubblici del comune capoluogo Edoardo Lana. Ma lo schieramento politico, a cui fa riferimento Gasparato, qual è? È quello del centrodestra. E in sala c’erano Giancarlo Conta, Luca Zanotto (Lega), Ciro Maschio (FdI), Germano Zanella (Pensionati), Filippo Grigolini e Antonio Zerman (Popolo della famiglia), Marco Giorlo (Tutto Cambia), Sergio Ruzzenente (Area Popolare), Stefano Marzotto (Protagonisti per il domani-Udc), Marco Padovani, Stefano Bertacco (senatore di FI), Daniele Polato (capogruppo di FI) e Francesco Barini per Battiti, Raffaele Bazzoni, Gianni Curti, Massimo Mariotti (PN). Ma Tosi, che ne pensa? Visto che se non ci sarà il terzo mandato ha già lanciato come candidata la sua compagna Patrizia Bisinella? Senza dimenticare le ferite che si apriranno dopo il referendum costituzionale di domenica 4 dicembre con il centrodestrestra e il destracentro sparpagliato.
Gino Gotturni