«Casa Rinascita» apre finalmente le sue porte. L’appartamento nel quartiere Santa Lucia confiscato alla mafia, che il Comune di Verona ha ricevuto dall’Agenzia Nazionale per l’Amministrazione e la Destinazione dei Beni Sequestrati e Confiscati (Anbsc) e che ha assegnato, dietro regolare bando, a Fondazione Fevoss Santa Toscana, diventa oggi a tutti gli effetti il luogo delle seconde opportunità. Dopo soli sei mesi dal lancio del progetto, che ha consentito alla Fondazione di avere in comodato d’uso gratuito dall’Amministrazione un alloggio di 75 metri quadrati in piazza dei Caduti 26 (sottratto a un veronese di 64 anni condannato nel 2017 a sei anni e mezzo per usura e tentata estorsione), ora la casa è pronta per ospitare la prima famiglia bisognosa di un tetto. Con la speranza che questa, dopo aver subito in maniera incolpevole un provvedimento di sfratto o pignoramento dell’abitazione, possa avere modo, grazie a un alloggio temporaneo gratuito, di rimettersi in carreggiata e ritrovare fiducia nel futuro.
LA GARA DI SOLIDARIETA’. «Siamo lieti di presentare alla cittadinanza questo appartamento completamente rinnovato in tempi davvero ridotti, nonostante l’emergenza Covid, e di farlo proprio oggi, una data per noi così significativa come il quarto anniversario dell’istituzione della nostra Fondazione», spiega Alfredo Dal Corso, presidente di Fondazione Fevoss Santa Toscana.
UN NUOVO INIZIO. Trentamila euro l’importo complessivo della ristrutturazione, che ha riguardato la sostituzione degli infissi, della cucina, di sanitari, pavimento e raccordi idraulici nel bagno, oltre alla tinteggiatura delle pareti. Ora «Casa Rinascita» aspetta solo i suoi abitanti, una famiglia individuata tra i cosiddetti debitori esecutati sulla base di rigorosi criteri stabiliti da Fondazione, Comune di Verona e AVES (Avvocati Veronesi per le Esecuzioni) e che entrerà nelle prossime settimane. «Rispetto ai molti casi di persone che si sono trovate nella condizione di dover rilasciare l’immobile dove vivevano in quanto assoggettato a procedura esecutiva giudiziaria, abbiamo considerato quelli in cui gli interessati non avevano alcuna responsabilità in relazione alla perdita dell’alloggio e abbiamo valutato la gravità della situazione di dissesto economico», sottolinea Alberto Orrico, presidente di AVES, che segue ogni anno numerosi casi del genere, dai padri di famiglia che perdono il lavoro, alle madri single con figli minori a carico che non riescono più a pagare le rate di un mutuo o l’affitto e perdono la casa.
L’APPELLO. Emergenze di fronte alle quali Fondazione Fevoss Santa Toscana lancia un appello, nel segno della circolarità del dono: «Come accaduto in piazza dei Caduti, cerchiamo ora imprese virtuose che ci aiutino nella ristrutturazione dell’ex caserma dei carabinieri di San Michele Extra, assegnataci sempre dal Comune, dove intendiamo realizzare un’altra casa di accoglienza per persone dimesse dall’ospedale che non abbiano al proprio domicilio nessuno che possa prendersi cura di loro», conclude il presidente. «Mentre attendiamo, da chi ne abbia la possibilità, donazioni di beni mobili o immobili, anche attraverso lasciti testamentari: da parte nostra, ci impegneremo per trasformarli, nel più breve tempo possibile, in alloggi temporanei per persone in difficoltà. L’esperienza di Casa Rinascita è il nostro “certificato di garanzia”».
Per donazioni con bonifico bancario, IBAN IT 18 L 05034 11711 0000 0000 7425, con conto corrente postale IT17Y0760111700001041670140. Per destinare il 5 per mille alla Fondazione Fevoss Santa Toscana: C.F.: 93271890233
Per informazioni: www.fondazionefevoss.org – segreteria@fondazionefevoss.org – tel. 320.2409712.