“Caro Zelger, si documenti un po’…” "Attacca La Papessa, ma non sa neanche di cosa parla" dice Elisa La Paglia (Pd). "E il sindaco dovrebbe prendere le distanze da interventi, autentiche figuracce..."

“Primo premio Endas Emilia Romagna 2016; miglior spettacolo “L’Italia dei visionari” 2017; vincitore di “Contemplazioni 2017” a Ferrara; nel 2017 selezionato al Milano Off, al Fringe Festival di Roma e nel 2018 anche ad Avignone Off. Il curriculum dello spettacolo teatrale “La Papessa” parla di una produzione teatrale di altissima qualità”, sottolinea Elisa La Paglia, Pd, rispetto alla polemica sollevata nei giorni scorsi. Una presa di posizione che non ha mancato di sollevare veementi reazioni.

“Invece, il curriculum di Alberto Zelger, che vorrebbe imporre il marchio della blasfemia sullo spettacolo, di che cosa parla, a parte della capacità di mettersi sempre sulla scia politica giusta passando da Forza Italia alla Lista Tosi alla Lega al momento giusto?”.

Il consigliere comunale del Partito Democratico osserva: “Dovremmo essere orgogliosi del successo di critica e di pubblico ottenuto da Ippogrifo, che è un centro di produzioni teatrali e cinematografiche veronese; dell’autore e regista Alberto Rizzi, anche lui veronese, e dalla splendida interpretazione di Chiara Mascalzoni, rilevata da tutta la stampa specializzata. Registriamo purtroppo che l’apprezzamento per il successo delle iniziative veronesi funziona a corrente alternata” aggiunge l’esponente del Pd..

“Dovremmo essere anche abbastanza maturi da riuscire a discutere serenamente del ruolo della donna nella chiesa e nella società, e un aiuto qualificato in questo senso potrebbe venire dalle teologhe veronesi promotrici di studi e iniziative apprezzate a livello nazionale.
E visto che lo spettacolo è presentato anche sul sito del Comune, è il caso che il Sindaco rimedi all’ennesima figuraccia che i consiglieri leghisti fanno fare alla città”, conclude Elisa La Paglia.

Il pensiero di Traguardi: Le solite “sparate”, ma lui è specialista

“Nemmeno l’emergenza sanitaria, con le conseguenze gravissime sul settore della cultura e dell’intrattenimento, è riuscita a fare perdere ad alcuni consiglieri comunali le vecchie, pessime abitudini. Purtroppo anche noi siamo ostinati, e nonostante l’insistenza del consigliere Zelger non ci arrenderemo mai a considerare normali le sue sparate ideologiche finalizzate a finire sui giornali, più adatte a un regime teocratico che a una democrazia”, è l’intervento di Traguardi.
“Questo giro sotto la scure dei pasdaran nostrani finisce uno spettacolo di Alberto Rizzi in scena la prossima settimana al Camploy, reo secondo la lega veronese di attaccare la religione cattolica. Ma a differenza dell’inquisizione originale, quella targata Zelger non sa nemmeno istruire correttamente i suoi processi, dimostrando di ignorare tanto il contenuto del testo, che riflette sul ruolo della donna nella storia e nella chiesa ma senza alcun accenno blasfemo, come dimostrano i numerosi premi vinti negli scorsi anni, quanto il fatto che esso sia già andato in scena in passato sia al Camploy che in teatri parrocchiali, tra cui quello di Santissima Trinità, per i quali ora ci aspettiamo un’accusa di eresia firmata dal consigliere del Carroccio. La verità, al solito, è molto più banale: Zelger manca da un po’ dai giornali e cerca disperatamente pretesti per tornarci, inventando le battaglie più assurde da cavalcare”, è ancora contenuto nella nota firmata dal gruppo guidato in consiglio da Tommaso Ferrari.

“Ci aspettiamo che Sindaco e assessore scendano in campo a difesa del teatro e della sua autonomia, e rivolgiamo loro una domanda: ė possibile tollerare queste sparate e candidarsi a capitale della cultura? La maggioranza prenda le distanze da Zelger e dalle sue posizioni, o sarà chiaro che chi governa la città condivide le sue opinioni”.