Carmen va in scena negli anni trenta Il capolavoro di Bizet viene trasportato nel Novecento. Messa in scena di Hugo de Ana

Carmen, quarto titolo del 97° Opera Festival, debutta sabato 6 luglio: il capolavoro di Bizet è proposto nella veste ideata dal regista scenografo e costumista Hugo de Ana per l’inaugurazione 2018. Dramma e colori della Spagna anni ’30 e una protagonista libera e coraggiosa che scende in una vera a propria arena nell’Arena. Daniel Oren dirige per dieci serate un cast internazionale. L’immortale sigaraia di Bizet, coraggiosa e fragile, seducente donna e demone, musa e fuorilegge, torna protagonista all’Arena di Verona, dove dal 1914 è l’opera più amata e rappresentata insieme ad Aida. Questa storia immortale rivive in una veste originale per gli spazi unici dell’antico anfiteatro veronese, ossia quella pensata dal regista, scenografo e costumista argentino Hugo de Ana, che per l’Arena ha già realizzato produzioni molto apprezzate dal pubblico e dalla critica come Nabucco, Il Barbiere di Siviglia e Tosca (anch’essa nel cartellone del Festival 2019) e che con questo allestimento ha inaugurato il Festival 2018 proponendo una visione diversa da quella storica zeffirelliana (proposta in Arena dal 1995 al 2016 e il cui ritorno è annunciato per il 2021). La vicenda è infatti trasposta negli anni Trenta del Novecento: nella messa in scena di Hugo de Ana, inquietudine ed emancipazione convivono in una Siviglia popolare, tutt’altro che da cartolina. Sono gli stessi anni in cui la Repubblica spagnola riconosce alle donne i primi diritti, mentre venti di guerra soffiano dentro e fuori i La messa in scena è arricchita dalle coreografie di Leda Lojodice, dal lighting design dell’areniano Paolo Mazzon e dal projection design dell’artista Sergio Metalli. Anche il trucco è ideato nei minimi dettagli: le face chart per i personaggi principali sono state create dal make-up designer Michele Magnani, global senior artist di M.A.C. Cosmetics, in collaborazione con Hugo de Ana. I costumi, ideati dal Maestro argentino e frutto di una raffinata ricerca su tagli e tessuti vintage, sono completati da una selezione di capi Intimissimi, noto brand del Gruppo Cal­zedonia. suoi confini. Il cast schiera ventiquattro artisti, tra affermate star internazionali al cimento areniano e giovani debuttanti già premiati in tutto il mondo, con l’intento premiante di unire sullo stesso palcoscenico esperienza e scommessa su talenti al loro esordio. L’affascinante e libera protagonista è affidata infatti per otto recite al mezzosoprano mos­covita Ksenia Dudnikova (che porta in Arena l’interpretazione che l’ha resa celebre nei teatri d’Europa) e quindi a Géraldine Chauvet, già apprezzatissima a Verona nei panni di Carmen. Per la prima volta a Verona come Don José salgono sull’immenso palcoscenico sotto le stelle i tenori Martin Muehle e Murat Karahan mentre come dolce ma coraggiosa Micaela si alternano le voci già apprezzate di Ruth Iniesta, Lana Kos e Mariangela Sicilia mentre, dopo l’esordio come Frasquita, vi debutta quella di Karen Gardeazabal. Infine, come affascinante torero Escamillo, tornano all’Arena gli attesisissimi Erwin Schrott, Alberto Gazale e fa il suo debutto il giovane Italo Proferisce. Tutte le dieci recite del capolavoro di Bizet, sono affidate a Daniel Oren, Direttore Musicale del Festival 2019, alla guida dell’Orchestra areniana, del Coro preparato da Vito Lo­m­bardi, con il Ballo coordinato da Gaetano Petrosino.