Cariverona, una corsa a tre ed è conto alla rovescia Il 15 marzo il voto del Consiglio generale per il nuovo presidente. Giordano, Bolla o Piccinini? Tra Verona e Vicenza non c’è ancora accordo

Conto alla rovescia per la guida della Fondazione Cariverona, l’istituto finanziario più importante per la ricaduta delle sue erogazioni sul territorio di Verona, Vicenza e altre provincie. Il mandato del presidente uscente Alessandro Mazzucco è in scadenza e l’ex rettore sta cercando di allineare tutte le varie realtà del territorio che sono rappresentate nel Consiglio generale attorno alla figura del suo successore. Fatica non semplice visto che a pochi giorni dall’assemblea ci sono ancora alcuni spigoli da arrotondare prima che il 15 marzo si vada al voto.
Voto che per tradizione dovrebbe essere all’unanimità. Difficile pensare che si possa diventare presidente della Fondazione Cariverona con una spaccatura tra maggioranza e minoranza. Ma trovare appunto l’allineamento perfetto non è semplice. E molte figure di primo piano sono ancora alla finestra in attesa di capire dove penderà la bilancia.
In campo ci sono almeno tre opzioni.
La prima vede in corsa la figura di un imprenditore già noto in Fondazione Cariverona: si tratta di Bruno Giordano, impegnato nell’innovazione, 62 anni, legnaghese, laureato in Ingegneria elettronica, già nel Consiglio di indirizzo della Fondazione nel quale è entrato nel 2021. I suoi progetti per l’energia rinnovabile e pulita hanno avuto il sostegno di Cariverona oltre che di Confindustria Verona nella quale Giordano è un punto di riferimento.
Ma c’è un altro imprenditore molto forte in Confindustria e che molti consiglieri di Cariverona vedono con favore: il suo nome è Andrea Bolla, presidente e amministratore delegato di Vivienergia, già presidente di Confindustria Verona, molto impegnato nel sociale.
Terzo nome, restando nel solco della sanità e del sociale, quello di Mario Piccinini, ex ad del Sacro Cuore di Negrar e ora direttore generale per la ricerca, nonché coordinatore degli Irccs religiosi e nominato Ambasciatore della Sanità Italiana.
Se Giordano viene considerato il più allineato con la gestione Mazzucco, sicuramente Bolla e Piccinini segnerebbero una discontinuità.
Ma non è solo a Verona che si decide: c’è anche Vicenza con la sua Diocesi e la sua Confindustria. E siamo sicuri che ci sia convergenza con Verona? Il sindaco berico Possamai la pensa come il sindaco Tommasi? L’alleanza di Agsm con Aim avrà un peso? E quanto peseranno nella scelta finale le partite che Mazzucco sta giocando anche sul tavolo dell’editoria e dei giornali con le varie Condindustrie? L’importante, come dice un osservatore diretto, è che il nome proposto non vada a sbattere… mb