Mezzo milione di euro. Subito. Così Fondazione Cariverona, la scorsa settimana con una delibera ad hoc del consiglio di amministrazione presieduto da Bruno Giordano e che sarà operativa nei prossimi giorni, torna prepotentemente a sostegno della Fondazione Arena in vista di una stagione che si preannuncia di grande livello e di grande interesse internazionale. Cariverona era già stata socia di Fondazione Arena e va ricordato che ha contribuito con Unicredit a finanziare il restauro dell’anfiteatro con 14 milioni grazie all’Art Bonus. Ora Cariverona non intende rientrare nel board dei soci (sarebbero bastati 100 mila euro in più per arrivare alla quota richiesta di 600 mila euro) anche per non turbare equilibri già consolidati ma preferisce sostenere come sponsor le attività liriche in previsione del 102° festival, considerato dall’istituto di via Forti “uno dei motori della città” e che in quanto tale va sostenuto. Così come Veronafiere, altro motore di sviluppo economico e turistico della città dove Cariverona è nel board dei soci e sta contribuendo alla decisione per il rinnovo dei vertici visto che con la prossima assemblea di bilancio di fine aprile scadrà il mandato del presidente Bricolo, del vice Gelmetti e dell’ad Maurizio Danese. Nomine che erano state decise dall’amministrazione uscente guidata dal sindaco Federico Sboarina, all’insegna dell’appartenenza al centrodestra, per cui l’attuale sindaco Tommasi sostenuto dal centrosinistra ha dovuto abbozzare, essendosi trovato già tutto fatto con largo anticipo. Ora Tommasi, come anticipato dalla Cronaca di Verona nei giorni scorsi, vuole giocare la partita, ma è ben consapevole che se volesse imporre un suo presidente non condiviso avrebbe contro ampi settori cittadini orientati diversamente e lo stesso Governo Meloni. Quindi si sono avviate consultazioni tra i soci per studiare un punto di caduta. Mentre la Camera di commercio con il suo presidente Giuseppe Riello sta ancora approfondendo le valutazioni sul da farsi, Fondazione Cariverona con il suo presidente Bruno Giordano si è già espresso in varie occasioni a favore di una riconferma dell’attuale vertice, alla luce dei risultati ottenuti sul fronte del rafforzamento del ruolo di Veronafiere e della internazionalizzazione sempre più spinta. Di sicuro anche il Governo vorrà dire la sua, con il ministro dell’Agricoltura Lollobrigida e il ministro del Mef Giancarlo Giorgetti in particolare (senza dimenticare il ruolo di Forza Italia), ma le diplomazie del centrosinistra sono al lavoro per trovare una mediazione. “In un momento di grande confusione internazionale, sia a livello geopolitico che economico, servono punti di riferimento stabili e precisi. Servono quindi le competenze che vadano al di là dei campanilismi e dei colori politici”, afferma Bruno Giordano, sottintendendo che questi vertici uscenti le hanno dimostrate. L’ipotesi su cui i soci starebbero lavorando, quindi, sarebbe quella di inserire nuovi innesti per rafforzare la squadra senza stravolgerla, ma qualcuno dovrà pur essere sacrificato e Bricolo non appare certo il più debole. MB