Elettricità pulita e a basso costo, maggiore autonomia energetica e un’occasione per creare relazioni e fare rete: sono questi alcuni dei vantaggi delle Comunità energetiche rinnovabili (Cer), diventate uno dei tasselli fondamentali della strategia energetica italiana, oltre che europea. Alla loro realizzazione Fondazione Cariverona ha deciso di dedicare un bando ad hoc, mettendo a disposizione 2,2 milioni di euro. A spiegare le ragioni dell’iniziativa è il presidente, Alessandro Mazzucco: “Consideriamo questi strumenti determinanti per il futuro dei nostri territori, perché in grado di produrre benefici non solo ambientali, ma anche economici e sociali, in linea quindi con i nostri obiettivi strategici, che vanno dalla protezione dell’ambiente alla creazione di comunità coese, passando per lo sviluppo di nuove competenze”.
Introdotte per la prima volta in Italia a febbraio 2020 con il decreto Milleproroghe, queste coalizioni di utenti – che collaborano per produrre, consumare e gestire l’energia attraverso impianti locali alimentati da fonti rinnovabili – oggi sono circa 100 secondo Legambiente, ma sono destinate a crescere rapidamente. Il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin ha recentemente dichiarato di volerne lanciare oltre 15mila nel prossimo futuro, mentre l’Unione europea mira a produrre il 20% dell’elettricità totale consumata nel continente attraverso questi strumenti. L’iniziativa mira, inoltre, a superare uno dei principali ostacoli alla diffusione delle Cer nel nostro Paese, quello della mancanza di competenze tecniche e specialistiche nei territori. I cittadini faticano infatti ad avere un quadro chiaro sugli strumenti di realizzazione e le opportunità a loro disposizione. Questo gap di conoscenza è confermato dai numeri: un recente sondaggio realizzato da Ipsos, Symbola e Tea mostra che, nonostante l’85% degli italiani abbia sentito parlare delle Cer, solo poco più del 10% sostiene di aver compreso bene il concetto. Una contraddizione che stride con il forte interesse suscitato: la propensione a partecipare a una Comunità energetica rinnovabile sfiora infatti il 60%, spinta dal desiderio di risparmiare in bolletta e dalla garanzia di una maggiore indipendenza e sicurezza energetica.
Le domande di partecipazione dovranno essere presentate entro il 18 settembre 2023 da un ente capofila, che dovrà possedere i requisiti di ammissibilità richiesti dal Regolamento per le attività istituzionali della Fondazione (es. Comuni, enti del terzo settore, ecc.). Il bando verrà presentato con un webinar, in programma venerdì 14 luglio dalle 10 alle 12.
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