Lotta al cambiamento climatico, contrasto alla dispersione dei giovani, investimenti in cultura e innovazione sociale: sono pronti 30 milioni. Sono queste le nuove traiettorie di Fondazione Cariverona approvate dal Consiglio generale che ha dato il via libera al documento di programmazione annuale 2025 che completa il triennio 2023-2025. In totale vengono erogate nel triennio risorse per 90 milioni rispetto ai 60 previsti, con un incremento del 50%. Non solo, in questi tre anni, e questo è un aspetto fondamentale, il patrimonio della Fondazione è cresciuto da 1,6 miliardi a 2,3 miliardi e questo garantisce di avere maggiori risorse da distribuire. Cifre e investimenti che sono stati illustrati dal presidente bruno Giordano e dal direttore generale Filippo Manfredi che hanno voluto sottolineare lo spirito con cui lavora l’istituto di via Forti, da sempre cassaforte della città e dei territori di riferimento Verona, Vicenza, Belluno, Ancona e Mantova: “Non siamo semplici erogatori di risorse, ma vogliamo essere erogatori di energie, motori di sviluppo”. E per farlo ancora meglio serve sbloccare alcuni investimenti ancora bloccati come per esempio Palazzo Forti che deve tornare alla Fondazione dopo che era stato dato al Comune, affinché torni ad essere una prestigiosa sede espositiva e deve andare avanti il Piano Folin che la trasformazione del complesso ex Unicredit di via Garibaldi dove si prevede “un hotel extra lusso di cui la città ha enorme bisogno”, ha ribadito Giordano, “un hotel fondamentale per la clientela internazionale che viene a Verona per i grandi appuntamenti della Fiera e non trova sistemazioni adeguate”. Un tema che ha visto otto albergatori fare ricorso al Tar contro questa scelta di Cariverona, ma il Tar ha dato ragione all’istituto finanziario sottolineando che impedire l’investimento sarebbe limitare la libera concorrenza e il mercato. E’ stato presentato ricorso al Consiglio di Stato ma nel frattempo i ricorrenti sono passati da otto a sette: “E’ incredibile come in Italia poche persone possano fermare l’interesse della collettività” ha chiosato il presidente. Andasse in porto la trasformazione del cosiddetto Garibaldi 1 verrebbero liberate risorse “che ci consentirebbero di accelerare la sistemazione degli altri contenitori. Lo faremmo lo stesso, ma più lentamente, sia per Castel San Pietro sia per Palazzo del Capitanio. Stiamo raccogliendo pareri del territorio, siamo in ascolto, per mettere a punto le destinazioni migliori che non possono essere solo mostre d’arte”.
Obiettivo: recuperare Palazzo Forti. Le iniziative strategiche riguardano la tutela dell’ambiente e la lotta alla fuga di cervelli
Ma torniamo ai numeri e ai grandi temi. “I numeri testimoniano il grande lavoro svolto in questi anni – spiega Manfredi – e il maggior valore degli attivi unito a una redditività più alta ci ha portato ad aumentare considerevolmente le erogazioni. una attenta politica di diversificazione finanziaria ci ha permesso e ci permetterà di stabilizzare e accrescere il patrimonio, i ricavi e le potenziali erogazioni”. Il primo obiettivo strategico è legato alla tutela dell’ambiente. “Acqua ed energia saranno sempre di più le priorità”, ha detto Giordano. “Non solo dobbiamo andare verso lo stop ai combustibili fossili sviluppando le energie green, ma dobbiamo anche rivedere i consumi industriali di acqua se è vero, come è vero, che per produrre un chilo di carne si consumano 15 mila litri di acqua. Qualcosa va cambiato”. Per il capitolo ambiente nel 2025 sono stati previsti 6,5 milioni di euro (+25% rispetto al 2024). Il secondo obiettivo strategico è il protagonismo giovanile. “Di fronte al calo demografico, al disallineamento tra domanda e offerta di lavoro, al disorientamento dei giovani e alla fuga di talenti all’estero, la Fondazione punta a nuove iniziative per l’orientamento, la formazione, l’ascolto. la costruzione di ponti tra scuola e imprese”. Su questo capitolo per il 2025 sono destinati 8,4 milioni di euro, pari al 25% in più rispetto al 2024. Un recente studio della Fondazione Nord est ha stimato che negli ultimi 12 anni sono andati via dall’Italia 550 mila giovani per lavorare o studiare all’estero. “Un numero enorme -sottolinea Giordano- ma dalle nostre indagini risulta che il 51% dei nostri giovani sta pensando di lasciare i propri territori di riferimento e il 15% di questi è orientato ad andare all’estero. Il nostro impegno è investire su ricerca scientifica, istruzione universitaria, innovazione, start up, imprese sociali per dare risposte a questi giovani. Noi facciamo la nostra parte, il nostro pezzetto, ma anche politica e istituzioni sono chiamate a intervenire per frenare questo fenomeno”. Il terzo grande tema per il 2025 riguarda l’innovazione sociale a cui sono destinati 7,6 milioni di euro (+29%) e ci si concentra sull’inclusione sociale con alleanza tra mondo profit e no profit. i destinatari degli interventi saranno prevalentemente persone in situazioni di disagio e di fragilità che verranno accompagnate in percorsi di reinserimento attraverso una serie di strumenti, dallo sport alle attività lavorative fino alla cultura. E a questi tre temi strategici si affianca il sostegno alla cultura che nel 2025 cresce di oltre il 60% passando da 2,1 milioni a 33,4 milioni per iniziative dirette ma anche per sostegno a Teatro Ristori e fondazioni lirico-sinfoniche. E tra gli obiettivi c’è appunto il recupero di Palazzo Forti. Una base importante per rilanciare poi il documento pluriennale 2026-2028 che verrà elaborato il prossimo anno.