Il piano triennale della Fondazione Cariverona presentato alla stampa internazionale e nazionale, dal presidente Alessandro Mazzucco e dal direttore generale Giacomo Marino, presenta alcune novità di rilievo. Un cambio di rotta rispetto al passato. Punto fondamentale della questione sono gli investimenti che verranno effettuati in futuro, non più a pioggia, come è avvenuto in anni non remoti che hanno fatto perdere consistenti fette di patrimonio alla Fondazione. E’ bene ricordare che la sua ricchezza è di proprietà dei cittadini e non di chi l’amministra. Mazzucco e Marino hanno sostenuto in parole povere, che se ci saranno investimenti, essi saranno mirati e dovranno rendere. Un esempio per tutti il Fondo Atlante. Cariverona non intende mettere denari, nè nell’Atlante originario, tantomeno in Atlante due. I soldi sono soldi e Mazzucco e Marino non intendono buttarli al vento. “Idemconpatate” per quanto riguarda Unicredit. Cariverona sosterrà gli aumenti del colosso bancario ma con esborsi ragionevoli. Il rapporto con Unicredit è importante, ma. come dice Mazzucco: «deve essere compatibile con la sostenibilità della Fondazione». Perfettamente d’accordo.